L'estrema destra che sostiene il governo di Netanyahu insorge: "Mai uno stato palestinese"
Gli Stati Uniti e diversi partner arabi stanno preparando un piano dettagliato per un accordo di pace tra Israele e palestinesi che includa una “cronologia precisa” per uno Stato palestinese. Lo riferisce il Washington Post, affermando che l’annuncio potrebbe arrivare nelle prossime settimane.
Il rapporto, che cita funzionari statunitensi e arabi, afferma che la chiave del piano e del suo annuncio sarebbe il raggiungimento di un cessate il fuoco iniziale tra Israele e Hamas. Durante questa pausa, prevista di almeno sei settimane, gli Stati Uniti intendono rendere pubblico il rapporto, compiere i primi passi verso la sua attuazione, inclusa la formazione di un governo palestinese ad interim, e cercare di ottenere ulteriore sostegno per l’iniziativa.
Tuttavia, non è chiaro se Israele accetterà il piano, che include misure che Tel Aviv ha precedentemente rifiutato e che difficilmente verranno approvate dall’attuale governo di estrema destra, inclusa l’evacuazione di molti insediamenti in Cisgiordania, una capitale palestinese a Gerusalemme Est, misure di sicurezza e governi per la Cisgiordania e Gaza.
Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza Nazionale, si è unito agli altri esponenti dell'estrema destra che sostiene il governo di Benjamin Netanyahu, nella reazione rabbiosa alla notizia anticipata dal Washington Post. "L'intenzione degli Stati Uniti, insieme ai Paesi arabi, di istituire uno stato terroristico a fianco dello stato di Israele è folle e parte di un'idea sbagliata che vi sia un partner di pace dall'altra parte", ha affermato.
"Dopo il 7 ottobre è più chiaro che mai che è proibito dare loro uno stato. Finché noi saremo al governo, nessuno stato palestinese sarà creato - è il monito che ha rivolto Ben Gvir nel suo post su X - 1400 assassinati e il mondo vuole dare loro uno stato, non succederà".
Durissima la reazione anche del ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, altro esponente dell'estrema destra che siede nel governo Netanyahu: "Noi non accetteremo mai, in nessuna circostanza, questo piano che praticamente dice che i palestinesi meritano un piano per il terribile massacro condotto contro di noi: uno stato palestinese con capitale a Gerusalemme. Il messaggio è che massacrare israeliani paga".
"Uno stato palestinese è una minaccia esistenziale allo stato di Israele come è provato dal 7 ottobre", ha aggiunto il ministro affermando che chiederà al gabinetto di sicurezza di adottare una decisione, nella riunione di oggi, formale in cui si oppone al piano, attendendosi un chiaro sostegno in questo senso da Netanyahu. In attesa di una dichiarazione del premier, un esponente del suo partito, il Likud, il ministro degli Affari della diaspora, Amichai Chikli, ha già rigettato il piano. "Se questa è la visione americana, dobbiamo resistere e minacciarli con nostri passi unilaterali, come la cancellazione degli accordi di Oslo", ha detto alla radio dell'Esercito.