Il presidente turco a Francesco: "La comunità internazionale agisca in cooperazione e coordinamento" per "le sfide che dobbiamo affrontare", c'è bisogno "di attori in grado di sostenere un dialogo con tutte le parti, in ogni circostanza"
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha scritto a "Sua Santità Papa Francesco, Guida Spirituale del Mondo Cattolico" per sottolineare la necessità che "la comunità internazionale agisca in cooperazione e coordinamento" per "le sfide che dobbiamo affrontare". Tra queste, Erdogan ha citato "in particolare gli attacchi indiscriminati israeliani a Gaza, dove si muore di fame a causa della mancata consegna di aiuti umanitari anche durante il mese sacro del Ramadan, e l'impatto globale della guerra in Ucraina, che è giunta al suo terzo anno".
Erdogan, secondo quanto riferisce la presidenza turca, ha quindi citato "le recenti minacce alla pace e alla stabilità, come l'islamofobia, il razzismo e la xenofobia, che si stanno diffondendo in tutto il mondo". Per fronteggiarle, "il nostro mondo, più che mai nella storia, ha bisogno di politiche inclusive e razionali, nonché di attori in grado di sostenere un dialogo con tutte le parti, in ogni circostanza".
Nel giorno in cui il Pontefice ha ricevuto Ali Erbas, presidente degli Affari Religiosi della Turchia, Erdogan ha affermato che "siamo determinati a sviluppare ulteriormente il nostro dialogo e la nostra cooperazione con la Santa Sede per promuovere una cultura di coesistenza pacifica e di comprensione reciproca, sulla base dei nostri valori umani comuni e del nostro obiettivo di raggiungere la pace nel mondo".
"L'umanità, consapevole del fatto che uccidere è proibito da tutte le religioni celesti, non deve più permettere che il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale vengano calpestati a Gaza", ha scritto Erdogan. E' necessario, ha proseguito "alzare la voce contro i bombardamenti deliberati di ospedali, scuole, moschee e chiese che non dovrebbero essere violati, nemmeno in tempo di guerra".
Andando oltre Gaza, il presidente turco ha ribadito che "è impossibile stabilire una pace e una stabilità durature in Medio Oriente senza una giusta soluzione al conflitto israelo-palestinese. Uno Stato palestinese indipendente, sovrano e geograficamente integrato entro i confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale, deve realizzarsi e avere il suo posto nel sistema globale come membro alla pari della comunità internazionale".
La Turchia, ha ricordato Erdogan al Pontefice, "con la sua diplomazia umanitaria è stata, e continua ad essere, in prima linea nella difesa del diritto alla vita dei civili palestinesi innocenti e della loro giusta causa. La Turchia è diventata il secondo Paese che fornisce maggiori aiuti a Gaza, con quasi 45mila tonnellate di forniture umanitarie dal 7 ottobre 2023. Le cure mediche per 429 abitanti di Gaza malati e feriti, compresi cristiani, con 450 persone che li accompagnano, stanno continuando in Turchia".