Il monito dopo le parole di Biden sulla risposta all'attacco alla base Usa in Giordania e sulle responsabilità di Teheran. La preoccupazione dell'Onu per un possibile allargamento del conflitto
L'Iran risponderà in modo deciso a qualsiasi attacco al Paese, ai suoi interessi e ai suoi cittadini condotto sotto qualunque pretesto. Il monito, all'indomani delle parole di Biden sulla risposta all'attacco alla base Usa in Giordania e sulle responsabilità di Teheran, arriva dal rappresentante permanente iraniano ed ambasciatore presso le Nazioni Unite Amir Saeid Iravani: reagire con forza al nemico che prende di mira il Paese, i suoi interessi o i suoi cittadini risponde ad uno dei fondamenti politici dell'Iran, ha sottolineato, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Irna.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Iravani ha poi confutato le notizie riguardanti presunti ripetuti scambi via intermediari tra Stati Uniti e Iran degli ultimi due giorni, dopo l'attacco contro la base militare americana in Giordania. "Questo scambio di messaggi non c'è stato", ha affermato.
L'Iran ha quindi avvertito gli Stati Uniti che "non lascerà alcuna minaccia senza risposta" di fronte all'aumento delle tensioni in Medio Oriente e delle accuse di Washington contro Teheran.
"A volte i nemici minacciano e anche in questi giorni sentiamo minacce da parte di funzionari statunitensi", ha dichiarato il capo dei Guardiani della Rivoluzione, Hossein Salami, citato dall'agenzia di stampa Tasnim. "Non cerchiamo una guerra, ma non abbiamo paura della guerra", ha aggiunto Salami, insistendo sul fatto che "la Palestina è sulla via della vittoria" e che "i sionisti non possono mantenere il loro piccolo territorio in guerra per mesi e finiranno per perdere".
Gli Stati Uniti risponderanno quindi all'attacco contro i militari americani in Giordania. Il presidente Joe Biden ha deciso come rispondere all'azione compiuta da un drone che ha provocato la morte dei tre soldati Usa. Il numero 1 della Casa Bianca, inoltre, considera l'Iran "responsabile" dell'attacco "nel senso che stanno fornendo le armi alla gente che lo ha fatto". E a chi chiede se un collegamento diretto con l'Iran sia stato stabilito, replica: "Discuteremo di questa cosa".
Il dato di fondo è che Washington risponderà all'attacco e ha anche scelto la soluzione. Alla domanda sull'eventuale decisione sul tipo di risposta che verrà fornita, Biden si limita a rispondere "sì". E ai giornalisti che domandano se l'azione di deterrenza sarà diversa questa volta, risponde: "Vedremo. Non credo che abbiamo bisogno di un conflitto più ampio in Medio Oriente, non è questo che sto cercando".
Biden sta considerando l'adozione di "azioni multiple", oltre quindi a raid. "E' possibile che vedrete un approccio a più livelli, non solo una azione singola, ma potenzialmente azioni multiple", dice il portavoce del Consigliere per la sicurezza nazionale, John Kirby.
Il portavoce del segretario generale dell'Onu Stéphane Dujarric ha intanto espresso preoccupazione per la possibilità di un allargamento del conflitto dopo gli attentati in Giordania. "Siamo molto preoccupati per gli scontri a fuoco, l'attività in aumento che abbiamo visto nella regione, in Giordania, in Siria, in Iraq e altrove. Tutto ciò aumenta i rischi di un'escalation del conflitto, che è l'ultimo cosa che vogliamo vedere", ha dichiarato Dujarric durante una conferenza stampa quando gli è stato chiesto della decisione di Biden.