Lancio di droni e missili in risposta al raid contro il consolato di Damasco
L'Iran attacca Israele con centinaia di droni e missili balistici. L'offensiva, nell'operazione 'Vera promessa', è la risposta di Teheran all'attacco che 2 settimane fa ha colpito il consolato iraniano di Damasco, in Siria, provocando la morte di diverse figure di spicco dei Pasdaran, compreso un generale.
Secondo le news fornite dai media di stato iraniani, l'attacco si è sviluppato con 3 ondate di droni - lanciati anche da Libano, Siria e Yemen - e 2 ondate di missili balistici. Israele, che ha confermato solo il lancio di droni, ha attivato il meccanismo di difesa per intercettare i droni al di fuori del proprio spazio aereo, con l'aiuto anche di altri paesi.
I media internazionali hanno fatto riferimento al decollo di caccia francesi e statunitensi, senza però fornire informazioni dettagliate sul coinvolgimento dei jet nelle operazioni. La Cnn ha reso noto, nella notte italiana tra 13 e 14 aprile, che sistemi di difesa aerea statunitensi hanno intercettato droni iraniani. Anche in questo caso, nessun particolare sull'area in cui è avvenuto l'intervento.
Israele ritiene che le Alture del Golan e una base dell'Aeronautica nel deserto del Negev siano possibili aeree di impatto dei droni e dei missili lanciati dall'Iran. Le forze di difesa Israeliane hanno dato istruzioni ai residenti di diverse parti del nord del paese di rimanere vicino alle aree più protetti. "Secondo la valutazione della situazione, i residenti delle alture settentrionali del Golan, dell'area di Nevatim, Dimona ed Eilat sono tenuti a rimanere vicino agli spazi protetti fino a nuovo avviso", il warning delle forze armate
"All'attivazione delle sirene è necessario entrare in uno spazio protetto . Se non c'è uno spazio protetto è necessario trovare l'area più protetta possibile. In ogni caso è necessario attendere dieci minuti, e non meno".