Il grande musicista chiede all'Occidente di evitare compromessi con un regime brutale e si interroga sul silenzio della Santa Sede
''Il regime iraniano, usurpatore e violento, ha le ore contate'' e sarà ''il popolo che lo farà cadere, da solo'', per mezzo di ''una rivoluzione che non è più solo femminile, ma riguarda l'intera popolazione''. E lo farà ''nel silenzio assordante dei politici e delle autorità'' dell'Occidente, dove ''non c'è una partecipazione veramente importante'' rispetto al ''momento tristissimo'' che sta vivendo l'Iran. Come se ''il sangue iraniano fosse meno rosso di quello ucraino, o di quello russo, congolese, iracheno, siriano. Questo fa male''. Si dice ''estremamente indignato come essere umano e come amante della libertà'' il grande pianista iraniano Ramin Bahrami, che con l'Adnkronos afferma che ''da cattolico trovo anche incomprensibile il mancato interesse della Santa Sede. Come mai non prende posizione?''.
E invita l'Italia e l'Unione europea a ''rinunciare ai propri interessi economici'' esortando invece ''a lavorare per una nuova democrazia e a un governo che vada bene al popolo iraniano''. Insomma, è l'appello del musicista, ''basta scendere a compromessi con un governo che non è più legittimo. In questi anni i compromessi economici non hanno permesso al popolo iraniano di liberarsi di un regime che non vuole, un regime che non rispetta l'umanità''.
Davanti a ''giovani ragazzi innocenti che vengono impiccati tutti i giorni'' e che ''combattono ogni giorno per un briciolo di libertà'', giovani ''che non hanno più paura di niente e sono disposti a sacrificare la vita per dare un futuro di pace e libertà ai loro figli'', Bahrami si chiede ''come si fa a essere così indifferenti?''. Esprimendo apprezzamento per le manifestazioni che si sono svolte nelle piazze e ''al taglio delle ciocche di capelli'', anche in Italia, il pianista iraniano sottolinea che ''sarebbe stata auspicabile una presa di posizione e una partecipazione maggiore del popolo italiano'' nei confronti di ''un regime criminale e assassino che va contro ogni principio di umanità''.
Rivolgendosi a ''l'Occidente e l'Unuone europea'', il grande pianista chiede inoltre ''maggiore rispetto per il popolo iraniano, che vuole solo vivere in pace e in armonia in un mondo dove invece a farla da padrone sono gli interessi economici''. E si chiede ''dov'è l'Onu? Dov'è la Nato? Perché non invia armi, perché non c'è un invasore, restano in silenzio?''.