Le parole dell'Alto Rappresentante dell'Ue a Bruxelles: "Dobbiamo sostenere l'Ucraina e prepararci per il futuro, aumentando le nostre capacità militari"
"Non bisogna impaurire la gente inutilmente: la guerra non è imminente" in Europa. Lo precisa l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles. "Non dobbiamo esagerare - continua - la guerra non è imminente: sento voci dire che la guerra è imminente. Grazie a Dio non lo è: crediamo nella pace, sosteniamo l'Ucraina e non siamo parte di questo conflitto. Solamente, dobbiamo sostenere l'Ucraina e prepararci per il futuro, aumentando le nostre capacità militari", afferma. "Quello che è imminente - continua Borrell - è la necessità degli ucraini di essere sostenuti non è questione di andare a morire per il Donbass. Il problema è sostenerli perché loro non debbano morire nel Donbass".
"Suppongo che i leader sosterranno la mia proposta, fatta insieme alla Commissione", di confiscare gli extraprofitti derivanti dagli asset congelati alla Banca Centrale Russa e che "manderanno la proposta al Consiglio, il quale deve decidere. Conto che i leader dicano ai loro ministri di approvare rapidamente questa proposta, che fornirà ulteriori mezzi alla difesa ucraina".
Parlando della guerra a Gaza, Borrell sottolinea che Israele "ha il diritto di difendersi, non di vendicarsi". "Sosteniamo il diritto di difesa di Israele - continua - ma nello stesso tempo diciamo che deve essere praticato in accordo con il diritto internazionale umanitario. Quindi, perché non guardiamo se accade davvero? Perché non diamo un'occhiata a quello che sta succedendo davvero, per vedere se è in linea con il diritto internazionale? Altrimenti è pura retorica. Quindi, lavoreremo con un rappresentante speciale per i diritti umani: lavorerò con lui per studiare qual è la realtà sul terreno e riferirò ai ministri. Per ora non succede niente all'accordo di associazione Ue-Israele, perché non c'è unanimità. Ma non possiamo chiudere gli occhi, lamentarci e non fare niente", sostiene.
La situazione nella Striscia di Gaza è "peggiore che mai". Quello che succede alla popolazione "è inaccettabile e una cosa inaccettabile non deve essere accettata. Quello che succede oggi a Gaza è il fallimento dell'umanità". "Non è una crisi umanitaria - continua - non è un terremoto, non è un'alluvione: sono bombardamenti". "Il solo modo di fermare questa crisi - aggiunge Borrell - è permettere l'ingresso di più aiuti a Gaza. Paracadutiamo aiuti, ma c'è un aeroporto a un'ora di auto da dove paracadutiamo gli aiuti. Paracadutiamo aiuti, stiamo costruendo un porto, ma un porto c'è già: il confine è aperto così poco che gli aiuti non entrano a Gaza. I bambini" sono in condizioni tali che "se mangiano, muoiono. Devono assumere farmaci solo per tornare a potersi nutrire. Stanno morendo di fame: spero che il Consiglio mandi un messaggio forte a Israele", conclude.