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Guerra Ucraina-Russia, leader Ue: "Pronti a nuove sanzioni"

I capi di Stato e governo: "Appartiene alla nostra famiglia europea". Ma per l'ingresso in Ue, spiega Rutte, "una corsia preferenziale non esiste". Altri 500 milioni per il sostegno militare a Kiev

Afp
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11 marzo 2022 | 07.12
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Guerra in Ucraina, mentre la richiesta presentata il 28 febbraio scorso da Kiev di diventare membro dell'Ue viene esaminata seguendo l'iter previsto, "rafforzeremo i nostri legami e approfondiremo la nostra partnership per sostenere l'Ucraina nel perseguimento del suo percorso europeo. L'Ucraina appartiene alla nostra famiglia europea". Lo riporta la dichiarazione dei capi di Stato e di governo dell'Ue sull'aggressione militare russa, diffusa nella notte al termine della prima giornata di vertice informale di Versailles.

La dichiarazione cita esplicitamente anche Georgia e Moldavia, sulle cui richieste il Consiglio invita la Commissione a presentare le proprie opinioni. Nel testo, tra l'altro, i leader si dicono "pronti" a "muoversi velocemente con ulteriori sanzioni" contro la Russia, che sta "infliggendo inenarrabili sofferenze alla popolazione ucraina". La Bielorussia viene definita "complice" dell'aggressione russa. L'Ue si impegna anche a "sostenere la ricostruzione di un'Ucraina democratica" quando l'aggressione russa sarà cessata.

BORRELL - "Abbiamo deciso di aumentare con altri 500 milioni di euro il nostro sostegno militare all'Ucraina. Lo hanno proposto i leader e la European Peace Facility raddoppierà il suo apporto", ha detto stamane l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a margine del Consiglio Europeo informale.

MICHEL - "Chiaramente l'Ucraina appartiene alla famiglia europea", ha ribadito il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, al termine dei lavori. L'Ue ribadisce la propria "determinazione" ad applicare "sanzioni" contro la Russia per indurla a desistere dall'aggressione militare, aggiunge Michel, sottolineando che "saremo a fianco dell'Ucraina" in diversi modi, per esempio "rafforzando" l'accordo di associazione o finanziando le infrastrutture di collegamento con l'Ue.

RUTTE- Una "corsia preferenziale" per l'adesione all'Ue "non esiste nel manuale delle regole", quindi i leader europei hanno un "approccio su due binari" alle aspirazioni europee di Kiev, in guerra con Mosca. Da una parte c'è "la richiesta di candidatura all'adesione dell'Ucraina, che è in corso di esame. Ci vorranno mesi, forse anni, prima di arrivare a qualcosa. Dall'altra parte nel breve termine saremo molto concentrati su quello che possiamo fare per aiutarli con le sanzioni, il supporto umanitario, il supporto militare", spiega il premier olandese Mark Rutte.

JANSA - "La richiesta di adesione dell'Ucraina all'Ue è il tema che ha preso molto tempo" nei lavori del Consiglio Europeo informale terminati nella notte. "Eravamo divisi", con la "maggioranza" che ritiene che l'adesione sia una questione per il "lungo termine", ma "c'è il forte messaggio politico che appartengono alla nostra famiglia europea", dice il premier sloveno Janez Jansa. "Spero che ottengano lo status di candidati, ma prima dobbiamo aspettare il giudizio della Commissione". L'Ucraina merita "un futuro nell'Unione Europea", conclude.

PLENKOVIC - "Fatta eccezione per la Germania Est ai tempi di Helmut Kohl, nessuno entra nell'Ue dalla sera alla mattina", sottolinea il premier croato Andrej Plenkovic. Il dibattito sulla richiesta di Kiev di entrare nell'Unione è stato "molto sincero. Abbiamo preso decisioni forti, che confermano l'unità dei 27: dobbiamo continuare così". In ogni caso, "è improbabile" che l'Ucraina entri nell'Ue "in un giorno: c'è una procedura", conclude, ricordando che i leader hanno espresso un forte sostegno alla repubblica attaccata dalla Russia.

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