Kiev: "Crimea e Donbass questioni risolte quando ripristinata nostra sovranità"
Russia e Ucraina hanno fatto "progressi significativi" durante l'ultimo round di negoziati a Istanbul. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, secondo cui per Mosca c'è stato "un passo avanti positivo" anche se "non c'è ancora il risultato finale".
Intervistato dai media russi, Lavrov ha sottolineato che i negoziatori ucraini "hanno confermato la necessità di garantire lo status non nucleare e neutrale dell'Ucraina e la sua sicurezza al di fuori della Nato" e "hanno capito che le questioni della Crimea e del Donbass sono state risolte per sempre".
Poi, sulle affermazioni della Casa Bianca, che a proposito dei negoziati ha espresso cautela, sostenendo che l'annuncio di Mosca su una de-escalation dovrà essere seguito dai fatti, Lavrov ha sottolineato: "Se parliamo di coloro le cui parole non sono seguite dai fatti, allora non voglio nemmeno citare il numero enorme di esempi in cui gli Stati Uniti hanno detto una cosa, ma hanno fatto abbastanza diversamente".
A Lavrov ha replicato il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko, chiarendo che Crimea e Donbass saranno "questioni risolte" solo quando l'Ucraina avrà ripristinato la sua sovranità su questi territori.
"Lavrov dimostra un'incomprensione del processo negoziale. Le questioni della Crimea e del Donbass saranno risolte definitivamente dopo che l'Ucraina avrà ripristinato la sua sovranità su di esse. Durante i colloqui a Istanbul, la delegazione ucraina ha presentato le sue proposte su come raggiungere questo obiettivo", ha scritto Nikolenko su Twitter.
"L'Ucraina ha dichiarato di essere pronta a soddisfare quei requisiti fondamentali su cui la Russia ha insistito negli ultimi anni. Se questi obblighi saranno rispettati, sarà eliminata la minaccia di creare una testa di ponte della Nato sul territorio ucraino" ha affermato oggi il capo della delegazione russa ai colloqui con Kiev e consigliere del Cremlino, Vladimir Medinsky, nel corso di un'intervista all'emittente Rossiya 24.
Secondo il negoziatore, l'Ucraina ha presentato "i principi di un possibile accordo futuro" durante i colloqui che si sono svolti ieri a Istanbul, che prevedono lo stop all'ingresso nella Nato, lo status di neutralità dell'Ucraina, "la rinuncia alle armi nucleari, nonché il possesso, l'acquisizione e lo sviluppo di altri tipi di armi di distruzione di massa, la rinuncia ad ospitare basi e contingenti militari stranieri, l'obbligo di condurre esercitazioni militari con la partecipazione di forze armate straniere solo in accordo con gli Stati garanti, compresa la Russia".
Medinsky ha sottolineato che l'Ucraina "per la prima volta in tutti gli anni precedenti ha dichiarato la sua disponibilità a negoziare con la Russia" ed ha poi ribadito che "i principi del nostro Paese riguardo alla Crimea e al Donbass rimangono invariati". "Le trattative continuano", ha aggiunto nel corso dell'intervista.