Il documento finale dei ministri riuniti in Giappone
"Il nostro fermo impegno a sostenere la lotta dell'Ucraina per la sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale non verrà mai meno". E' quanto si legge nel documento finale della riunione dei ministri degli Esteri del G7 a Tokyo. "Continuiamo a condannare nei termini più forti l'aggressione della Russia e ci impegniamo a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario, aumentando la pressione economica e imponendo sanzioni robuste e altre restrizioni contro la Russia. Una pace giusta e duratura non può essere realizzata senza il ritiro immediato, completo e senza condizioni delle truppe e dell'equipaggiamento militare della Russia dal territorio dell'Ucraina riconosciuto a livello internazionale - si legge ancora - Continuiamo a sostenere l'Ucraina nell'ulteriore sviluppo della Formula di pace del presidente Volodymyr Zelensky. Stiamo intensificando i nostri sforzi per aiutare l'Ucraina a soddisfare le sue esigenze di preparazione all'inverno, anche continuano a fornire assistenza energetica cruciale".
"Ribadiamo il nostro appello il nostro appello a parti terze a fermare immediatamente il sostegno materiale all'aggressione della Russia, altrimenti - si legge ancora - La Russia deve cessare la sua aggressione e deve rispondere delle conseguenze legali di tutti i suoi atti illeciti a livello internazionale, compreso il risarcimento dei danni provocati all'Ucraina".
"Alla luce dell'urgenza di interrompere i tentativi della Russia di distruggere l'economia ucraina e del continuo fallimento della Russia nel rispettare i suoi obblighi secondo il diritto internazionale, stiamo esplorando tutte le strade possibili per aiutare l'Ucraina, in linea con i nostri rispettivi sistemi legali e con il diritto internazionale. Riaffermiamo che in linea con i nostri rispettivi sistemi giuridici, gli asset sovrani della Russia nelle nostre giurisdizioni rimarranno bloccati finché la Russia non pagherà per i danni che ha provocato all'Ucraina".
Rinnovato "l'impegno a sostenere la ripresa e la ricostruzione immediata dell'Ucraina", mentre si sottolinea "l'importanza che l'Ucraina continui ad attuare sforzi di riforma interna, in particolare nei settori dell'anticorruzione, della riforma del sistema giudiziario, del decentramento e della promozione dello stato di diritto". Viene inoltre ribadito "l'impegno ad affrontare le esigenze crescenti dei Paesi e delle popolazioni vulnerabili colpite dall'aggressione della Russia". "L'uso del cibo come arma da parte della Russia ha aggravato le vulnerabilità economiche, esacerbato crisi umanitarie già terribili e intensificato l'insisurezza alimentare e la malnutrizione nel mondo - si legge - Deploriamo l'attacco sistematico della Russia ai porti ucraini nel Mar Nero e alle infrastrutture civili". "Continuiamo a ridurre la nostra dipendenza dall'energia russa, in modo che la Russia non sia più in grado di usare come arma contro di noi le sue risorse energetiche. Ci impegniamo a lavorare con i Paesi nel mondo per rafforzare la sicurezza alimentare ed energetica globale".
Sul fronte della guerra tra Israele e Hamas, i ministri degli Esteri del G7 riuniti a Tokyo sottolineano "la necessità di un'azione urgente per affrontare il peggioramento della crisi umanitaria a Gaza". "Tutte le parti devono consentire sostegno umanitario senza ostacoli per i civili, compresi generi alimentari, acqua, cure mediche, carburante, rifugi e accesso per gli operatori umanitari - si legge nel documento finale - Sosteniamo pause umanitarie e corridoi per facilitare l'assistenza necessaria con urgenza, il movimento dei civili e il rilascio degli ostaggi. Anche ai cittadini stranieri deve essere consentito di continuare a partire".
"Sottolineiamo l'importanza della protezione dei civili e del rispetto del diritto internazionale, in particolare del diritto internazionale umanitario. Dal 7 ottobre, i membri del G7 si sono impegnati con ulteriori 500 milioni di dollari per la popolazione palestinese, anche attraverso le agenzie Onu e altri attori umanitari - si legge ancora nella dichiarazione finale - Chiediamo ai Paesi nel mondo di unirsi a noi in questo sforzo. Accogliamo con favore la conferenza internazionale del 9 novembre a Parigi sulla situazione umanitaria".
"Condanniamo in modo inequivocabile gli attacchi terroristici di Hamas e di altri in Israele iniziati il 7 ottobre 2023 e i continui attacchi missilistici contro Israele. Sottolineiamo il diritto di Israele a difendersi e a difendere la sua popolazione in linea con il diritto internazionale", le parole nel documento.
I ministri degli Esteri del G7 chiedono inoltre "il rilascio immediato di tutti gli ostaggi senza precondizioni". Arrivano quindi "solidarietà e condoglianze alle vittime di questi attacchi e ai loro familiari, così come a tutti i civili, palestinesi, israeliani e altri, compresi i nostri cittadini, che sono morti o sono rimasti feriti durante questo conflitto". "Israeliani e palestinesi hanno pari diritto a vivere in sicurezza, dignità e pace".
"L'aumento della violenza estremista commessa dai coloni contro i palestinesi è inaccettabile, compromette la sicurezza in Cisgiordania e minaccia le prospettive di una pace duratura", si legge ancora.
I membri del G7, "insieme ai partner nella regione, stanno lavorando intensamente per evitare un ulteriore inasprimento del conflitto e una diffusione più ampia. Stiamo anche lavorando insieme, anche imponendo sanzioni e altre misure, per negare a Hamas la capacità di raccogliere e usare fondi per compiere atrocità".