Micucci (Amref Health Africa): "Nel continente circa il 95% della popolazione non ha neanche la prima dose, bisogna poter salvare le persone, oggi"
Bisogna "mostrare alle persone che quelle parole diventano fatti, in tempi brevi". Un'"equità vaccinale può veramente salvare il mondo tutto insieme", vincere la pandemia di Covid-19. Guglielmo Micucci, direttore di Amref Health Africa in Italia, parla con l'Adnkronos a due giorni dal G20 di Roma e a Mario Draghi chiede "una presa di posizione forte". "Lo sta facendo in tanti ambiti dell'economia italiana, lo ha fatto anche in modo esplicito proprio sui processi vaccinali in Paesi a basso reddito - dice Micucci - La nostra richiesta è che questa presa di posizione possa essere ancora più forte e possa soprattutto avere una chiara concretizzazione". E' "la chiave che dovrebbe portare avanti i due giorni di G20". Dare seguito alle promesse e agli impegni. "Ci sarà una dichiarazione dei leader", ma Micucci insiste perché "in quella dichiarazione ci sia anche concretizzazione di quello che deve essere fatto", in quale modo e con quali tempi sui vaccini. "Non soltanto il desiderio di farlo".
"Chiediamo vengano messe in campo cinque azioni, tutte legate al tema dell'equità, parliamo di salute, di sanità, di distribuzione delle dosi di vaccino, delle terze dosi, ma anche di licenze, di tecnologie da esportare in Africa", osserva rispetto alla 'ricetta' fatta di cinque punti proposta da Amref Health Africa. Secondo la più grande ong sanitaria africana che opera nel continente, i leader dovrebbero collaborare per "porre fine alle scorte vaccinali", perché "nessuna provvista di vaccini nei Paesi ricchi dovrebbe essere concessa prima che siano state vaccinate anche le persone in Africa e in altre parti del mondo", e per "limitare la somministrazione di dosi booster" fin quando "una fornitura di vaccini sufficiente a inoculare un primo ciclo vaccinale completo non avrà raggiunto il continente africano".
Micucci parla di una situazione di "squilibrio che si sta venendo a creare" tale che "se non si interviene celermente, difficilmente potrà poi essere poi colmata". Secondo Amref, molti Paesi africani non hanno nemmeno ricevuto le dosi necessarie per vaccinare il 2% della loro popolazione, inclusi operatori sanitari e soggetti a rischio. "Se qui parliamo di terze dosi, assolutamente legittime soprattutto per le categorie vulnerabili - osserva - nel continente africano c'è circa il 95% della popolazione che non ha neanche la prima dose". Un processo vaccinale che in tutto il continente, "facendo una media, ha raggiunto circa il 5% della popolazione, chiaramente a diverse intensità" a seconda dei Paesi.
"E' evidente che se non si farà qualcosa anche in continenti fuori dal Nord America e dall'Europa non si riuscirà a debellare o a contenere il coronavirus - prosegue - In questo caso veramente ci si salverà se ci si salverà insieme". E, se non agiamo adesso, "il rischio dal punto di vista sanitario, al di là dell'aumento dei contagi e dei decessi, è che si creino nuove varianti" perché "più il virus circolerà più si creeranno varianti che non guarderanno alle frontiere".
E, osserva, "se non vogliamo parlare di equità, solidarietà, di bene comune, che dovrebbe essere la salute, potremmo parlare di sano egoismo dei Paesi occidentali" dal momento che "non sappiamo come possano modificarsi le varianti" e "una variante potrebbe anche superare quella protezione vaccinale che stiamo portando avanti in Europa".
Con lo sguardo rivolto all'Africa "sono tanti i rischi" dell'inazione, conseguenze non solo sanitarie ma anche economiche, con gli effetti devastanti della pandemia. Innanzitutto, rileva, il rischio "che il continente possa cadere ancor di più in una crisi in cui già si trova". Il pensiero corre ai lockdown, alle chiusure, al distanziamento fisico, a pratiche "irrealizzabili" se si pensa "al mercato informale che è superiore al 50% di tutta l'economia del continente".
E in vista del G20 Micucci spera "si possa veramente guardare al mondo come un'unica comunità", si possa "mostrare alle persone che quelle parole diventano fatti, in tempi brevi, perché alla fine della giornata ogni dose che verrà rimandata sarà una dose non consegnata e una potenziale morte", perché "ogni singola dose che verrà ritardata di un giorno, di una settimana, di un mese sarà una dose negata a qualcuno".
Nella 'ricetta' di Amref Health Africa c'è anche un appello a "condividere di più e più velocemente" - perché "alcuni Paesi hanno iniziato a condividere i vaccini, ma questa pratica deve essere sia incrementata che accelerata" - e a "condividere licenze, tecnologie e competenze, rinunciare alla proprietà intellettuale per le tecnologie sanitarie Covid-19 a livello globale". "Abbiamo parlato per tanti anni del rafforzamento dei sistemi sanitari - conclude Micucci - in questo momento il tema è un'equità vaccinale che può veramente salvare il mondo, tutto insieme, senza non togliere importanza alle altre tematiche, quella ambientale per prima. Ma in questo momento serve poter salvare le persone, oggi".