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Francia, violenze e saccheggi: arresti a Marsiglia. Macron rinvia viaggio in Germania

Oltre 1.300 fermi, in strada 45mila agenti. L'età media dei fermati è 17 anni. Celebrati i funerali di Nahel

(Afp)
(Afp)
01 luglio 2023 | 07.31
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Scontri in Francia a Marsiglia. La prefettura ha annunciato già 43 arresti e tentativi da parte di interi gruppi di persone di saccheggiare gli esercizi commerciali sulla Canebière, la principale strada del centro storico della città. I saccheggiatori sono stati finora dispersi rapidamente grazie all'imponente dispositivo di forze di sicurezza mobilitato. Alcuni individui hanno cercato di recarsi anche nel Vieux Port. Le forze dell'ordine li hanno dispersi usando lacrimogeni.

A Parigi già 37 fermati nei pressi dei Campi Elisei. Ad annunciarlo è la prefettura di polizia. Complessivamente sono stati effettuati 375 controlli e 37 persone sono state fermate per porto d'armi. A Lione sono state fermate 21 persone.

Ma in tutto il Paese sono oltre 45mila gli agenti e i gendarmi scesi in strada per far fronte ai possibili disordini. Blindati ed elicotteri, a Marsiglia e a Lione per mantenere l'ordine pubblico.

Nonostante la massiccia presenza della sicurezza, la chiusura delle linee di trasporto e l'appello del presidente Emmanuel Macron ai genitori di tenere a casa i propri figli adolescenti, più di 1.300 persone sono state fermate in tutto il Paese nella notte tra venerdì e sabato. Secondo Bfmtv, solo a Parigi e nella periferia della capitale sono state fermate 406 persone. Almeno 79 i feriti tra Polizia e Gendarmeria.

DARMANIN

Nonostante gli episodi di saccheggio, vandalismo e scontri con la polizia, il ministro dell'Interno Darmanin ha dichiarato che la violenza è stata di "intensità molto minore" rispetto alla notte precedente, quando erano state arrestate più di 900 persone. La situazione è stata più tranquilla a Parigi ma, secondo i media locali, ci sono state scene caotiche nelle città di Lione e Marsiglia, dove un supermercato è stato saccheggiato dopo un attacco incendiario.

"Vincerà la Repubblica, non i rivoltosi", ha detto inoltre nelle scorse ore Darmanin, che nella notte si è recato a Mantes-la-Jolie, nella regione dell'Ile-de-France, dove il ministro ha voluto "incontrare Polizia e Gendarmeria per salutare e ringraziare" le forze dell'ordine per il loro lavoro.

I disordini, scatenati dall'uccisione a Nanterre di un 17enne da parte della polizia durante un controllo del traffico, sono stati segnalati anche nei territori francesi d'oltremare, tra cui la Guyana francese in Sud America e l'isola caraibica della Martinica.

Per sedare le violenze, Darmanin ha chiesto di sospendere il servizio di autobus e tram in tutto il Paese dalle 21 fino a nuovo ordine. A Parigi, tuttavia, la metropolitana era ancora in funzione. È stata vietata la vendita di fuochi d'artificio, taniche di benzina e prodotti infiammabili e chimici.

In grandi città come Lione, Marsiglia e Strasburgo sono state vietate manifestazioni ed eventi, come ha riferito l'emittente France Info. Il presidente Macron ha convocato una riunione d'emergenza venerdì ma ha deciso di non dichiarare lo stato di emergenza. Ha però lanciato un appello ai genitori affinché impediscano ai loro figli adolescenti di partecipare a proteste violente. Un terzo delle persone arrestate giovedì sera erano molto giovani, ha dichiarato Macron.

Giovedì i pubblici ministeri hanno aperto un'indagine formale per omicidio colposo nei confronti dell'agente di polizia accusato di aver sparato all'adolescente. L'agente è in custodia, ha dichiarato l'ufficio del pubblico ministero di Nanterre. L'uccisione - che è stata ripresa in video e suggerisce che l'agente non era in pericolo immediato - ha scatenato l'indignazione in Francia e rinnovato le accuse di eccessiva violenza da parte della polizia, soprattutto nei quartieri più poveri.

Le immagini di auto in fiamme e di rivoltosi che si fronteggiano con la polizia nelle periferie francesi ricordano i conflitti degli anni passati. I politici francesi sono perseguitati dallo spettro dei disordini del 2005, quando tre settimane di violente rivolte scossero la nazione in seguito alla morte di due giovani inseguiti dalla polizia.

MACRON RIMANDA IL VIAGGIO IN GERMANIA

Il Presidente francese Emmanuel Macron rimanda la sua visita in Germania, rende noto l'ufficio del Presidente tedesco. La decisione è stata presa in seguito ai disordini scoppiati in diverse città del Paese in seguito all'uccisione, da parte della polizia, del 17enne Nahel vicino a Nanterres. Macron era atteso in Germania da domani al 4 luglio.

E' la seconda volta in tre mesi che il presidente francese Emmanuel Macron è costretto a posticipare un importante appuntamento internazionale a causa dei disordini e delle tensioni di piazza: se questa volta è il viaggio in Germania a farne le spese, tre mesi fa fu l'attesa visita di Stato - la prima precedente l'incoronazione - del sovrano britannico Carlo III. Carlo doveva andare in Francia nei giorni compresi tra la domenica 26 ed il mercoledì 29 marzo. Il venerdì precedente, però, era arrivato l'annuncio del rinvio, dopo quello di una imminente nuova giornata di mobilitazione nazionale contro la riforma delle pensioni. La decisione di posticipare - si leggeva in un comunicato della presidenza francese - è stata "presa dai governi francese e britannico, dopo uno scambio telefonico tra il Presidente della Repubblica e il Re questa mattina, al fine di poter accogliere Sua Maestà il Re Carlo III in condizioni che corrispondono al nostro rapporto di amicizia".

La visita in Germania era in programma tra domani e il 5 luglio. La portavoce del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha annunciato che i due presidenti si sono parlati per telefono, hanno discusso della situazione in Francia. Macron ha quindi chiesto al presidente tedesco di posticipare la sua visita in Germania, la prima visita di stato di un presidente francese in 23 anni. Accompagnato da Steinmeier e con le rispettive mogli, Brigitte Trogneux ed Elke Buedenbender, Macron avrebbe dovuto visitare il castello di Ludwigsburg, Berlino e Dresda.

L'ETA' MEDIA DEI FERMATI

L'età media delle persone interpellate dalle forze dell'ordine durante gli ultimi disordini e le violenze in Francia è 17 anni. A dichiararlo è stato il ministro dell'Interno francese Gérald Darmanin, sottolineando - dopo che lo aveva fatto anche il ministro della Giustizia - la giovane età dei partecipanti agli incidenti, tra cui figurano, secondo Darmanin, anche "incendiari di 12-13 anni". La notte scorsa le persone interpellate sono state 1.300 in tutta la Francia, 406 delle quali a Parigi.

Dopo le ultime indagini oltre 200 persone sarebbero state arrestate oggi in Francia in seguito ai disordini nella notte tra giovedì e venerdì. Lo riferisce il canale all news francese 'Bfm' che cita fonti della polizia. In particolare si tratterebbero di persone coinvolte nelle aggressioni alle forze dell'ordine e in incendi ad alcuni municipi ed edifici pubblici.

OGGI A NANTERRE L'ADDIO A NAHEL

Una folla di diverse centinaia di persone ha seguito la giornata i funerali di Nahel, il 17enne ucciso durante un controllo stradale a Parigi, presentandosi all'obitorio, alla moschea dove si è svolta la cerimonia, al cimitero dove il ragazzo è stato inumato. La cerimonia si è svolta presso la moschea di Ibn Badis a Nanterre, la sepoltura al cimitero di Mont Valérien. Si sono registrate tensioni tra gruppi di giovani e la stampa, la cui presenza era stata vietata dalla famiglia e dall'entourage della vittima.

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