Saranno impegnate presso consolati, ambasciate ed altre aree 'sensibili' le soldatesse Zeravani, componenti di un'unità militare appartenente alle forze di sicurezza curde impegnate in prima linea nella lotta contro l'Isis, addestrate da un team di soldatesse italiane nell'ambito della missione 'Prima Parthica' in Iraq. Un corso di quattro settimane con un fondamentale obiettivo: "fornire alle nostre colleghe le procedure e le conoscenze tecniche affinché il loro futuro lavoro di addette alla sicurezza presso ambasciate, consolati ed edifici governativi sia svolto con una preparazione adeguata", spiega all'Adnkronos Manuela (il cognome è omesso per ragioni di sicurezza ndr), Caporal Maggiore Scelto della Brigata Sassari con alle spalle una missione in Afghanistan.
Le soldatesse italiane hanno fornito nozioni fondamentali in topografia, primo soccorso, procedure per le perquisizioni, comunicazioni radio e svolgimento di controlli su autoveicoli sospetti.
Le donne militari curde "sono molto motivate, delle vere 'spugne' che assorbono ogni lezione e ogni procedura, si sentono parte attiva nella difesa del paese e nella lotta al Daesh - afferma Paola, Caporal Maggiore Scelto della Brigata Sassari, anche lei veterana dell’Afghanistan - Nei loro occhi si vede la fierezza di indossare l’uniforme e la loro incredibile forza d’animo. Tra noi si è istaurato un legame di fiducia e rispetto reciproco, siamo qui per loro, per fare in modo che possano combattere e difendere la loro terra nel miglior modo possibile dalla minaccia terroristica”.
Le donne Zeravani lavorano e combattono insieme con i colleghi maschi "senza ostacoli", osserva Claudia 1° Caporal Maggiore che aggiunge: "tra le donne che abbiamo addestrato ce ne sono diverse che hanno combattuto fianco a fianco con i soldati Peshmerga nella città di Sinjar, c’è un rispetto reciproco che si è consolidato sul campo di battaglia".
L’operazione “Prima Parthica”, nel quale la Task Force Erbil è inquadrata, "svolge esclusivamente attività di addestramento ai Peshmerga e agli Zeravani, non svolgiamo operazioni con le Forze di Sicurezza curde - chiarisce Anna, 1° Caporal Maggiore - la nostra missione consiste nell’assicurare un training il più completo possibile ai soldati curdi e trasmettere loro tutto ciò che di meglio in termini addestrativi l’Italia abbia da offrire. In questo modo - prosegue - quando sono sul fronte avranno con sé l’arma più importante che un soldato deve portarsi in battaglia, ovvero una formazione vasta e attagliata alla missione".
L’addestramento delle Forze di Sicurezza curde (Peshmerga) ed irachene si svolge principalmente nelle città di Erbil e Baghdad. Ad Erbil l’attività viene svolta da personale dell’Esercito inquadrato nella Task Force Erbil, costituita a gennaio 2015 ed inquadrata nel Kurdistan Training Coordination Center (KTCC), dal 3 dicembre 2015 a guida Tedesca ed a cui contribuiscono sette nazioni, con propri addestratori.
L’Italia impiega al momento circa 200 militari, di cui 120 istruttori. I corsi che vengono svolti a favore dei peshmerga sono: formazione basica di fanteria; addestramento all’uso del sistema controcarro Folgore, addestramento all’uso dei mortai e dell’artiglieria, corso per tiratori scelti (snipering), primo soccorso, counter Ied (ordigni esplosivi).
A Baghdad e a Kirkuk sono presenti uomini delle forze speciali appartenenti a tutte le forze armate, che addestrano i militari iracheni del Counter Terrorism Service (CTS), e le forze speciali curde.