Secondo la ricostruzione del Washington Post gli insorti sono giunti "pericolosamente vicino" al vicepresidente evacuato dal Senato alle 14.13, ben 14 minuti dopo l'inizio dell'assalto
Durante l'assalto a Capitol Hill, il vice presidente Mike Pence è sfuggito per un soffio alla folla dei sostenitori di Trump, fra i quali c'era gente che gridava per i corridoi di volerlo "impiccare". Gli insorti sono giunti "pericolosamente vicino" a Pence, scrive il Washington Post, nel ricostruire oggi quei concitati momenti, sottolineando che il vicepresidente è stato evacuato dal Senato alle 14.13, ben 14 minuti dopo l'inizio dell'assalto, quando ormai la folla era entrata e dilagava all'interno.
Pence, la moglie Karen e la figlia Charlotte sono stati portati in tutta fretta in un ufficio dal Secret Service, appena in tempo prima dell'arrivo della folla degli insorti che saliva sulle scale inseguendo l'agente Eugene Goodman, una scena diventata poi virale sul web che ha sottolineato la prontezza di spirito di quest'ultimo.
Secondo il Post, se gli insorti fossero arrivati solo un minuto prima avrebbero visto dove era stato nascosto il vicepresidente. "La prossimità della folla al vice presidente e il ritardo nella sua evacuazione dall'aula, sollevano quesiti sul perché il Secret service non abbia agito prima e sottolineano il pericolo affrontato dai vertici del governo", nota il Post. Pence è stato poi portato in un luogo più sicuro all'interno del complesso di Capitol Hill.