(Aki) - "Avevamo avvertito Baghdad dei movimenti dello Stato Islamico in Iraq e nel Levante (Isil) gia' sei mesi fa". E' quanto ha dichiarato Roz Bahjai, responsabile di alto livello della sicurezza nel governo del Kurdistan iracheno, secondo cui l'intelligence della regione autonoma curda aveva inviato informazioni tanto a Baghdad quanto ai servizi segreti occidentali riguardo alcuni personaggi di spicco dell'Isil e la localizzazione dei campi di addestramento in territorio iracheno. In un'intervista al quotidiano panarabo 'Al-Sharq al-Awsat', Bahjai ha precisato che l'organizzazione si stava muovendo con grandi convogli tra la Siria e l'Iraq e di questo il governo iracheno era stato informato, ma "tali avvertimenti non hanno trovato ascolto. L'Occidente - ha aggiunto - non e' stato in grado di mobilitarsi e ora non e' in grado di reagire".
Le forze curde peshmerga hanno preso il controllo di tutte le aree curde irachene dopo la ritirata dell'esercito iracheno a Mosul la settimana scorsa e tra queste anche la provincia contesa di Kirkuk. Se nella maggior parte delle citta' della regione la situazione sembra tranquilla e la sicurezza ripristinata, gli scontri tra peshmerga e militanti dello Stato islamico continuano pero' ai margini dei territori controllati dai curdi. "Non possiamo continuare cosi' per sempre, abbiamo bisogno di aiuti militari, sostegno economico, armi e munizioni", ha detto Bahjai. "Se non ci saranno forniti, allora bisogna almeno che ci sia data la copertura aerea. Sappiamo dove sono le postazioni di quei militanti - ha spiegato - e sappiamo dove si trovano le loro sedi e dove nascondono le loro bombe e i loro missili".