L’esperienza negli USA al servizio del settore vitivinicolo italiano: il “sarto del vino” spiega come, dall’etichetta alla comunicazione, fino al rapporto con il cliente, una bottiglia si fa preferire
San Benedetto del Tronto, 10 novembre 2023. Sin da bambino Fabrizio Marchionni sognava di diventare designer di auto da corsa, cresciuto nel mito della velocità e della creatività che avevano portato un suo zio, Giuseppe Marchionni, a diventare pilota a Indianapolis e proprietario di una squadra corse, la Gilmore Racing.
“Oggi mi sento un sarto del vino”, dice nell’iniziare la sua storia professionale che l’ha portato, nel 1993, ad aprire il laboratorio creativo Mark design a San Benedetto del Tronto (AP, viale dello Sport 191, tel. 0735.430757 – 347.2661739), che ben presto si è specializzato nel settore Vinicolo e Beverage, affermandosi come una delle poche realtà che nel Centro Italia si occupano di questo settore di nicchia, ma che contraddistingue l’Italia, i suoi valori, la sua tradizione.
Una storia personale e professionale, quella di Fabrizio Marchionni, che si intreccia con quella dello zio pilota che lo aveva ispirato. Fabrizio aveva infatti deciso di andare a vivere e lavorare negli Stati Uniti, seguendo le tracce della famiglia Marchionni, emigrata Oltreoceano nel 1905, costretta ad “americanizzare” il proprio cognome in Marks.
Fabrizio ha scelto la California, terra dove si produce dell’ottimo vino. Ma proprio vivendo tra i vigneti, il richiamo dell’Italia è stato forte. Portando però, dell’esperienza americana, creatività, mito della velocità e un sistema innovativo di lavorare.
“Designer in effetti lo sono diventato – racconta – ma con una precisa vocazione: progettare etichette ‘da corsa’, folgoranti, specifiche per ogni brand. E ho deciso di farlo in Italia, nel mio Paese, anche se devo molto all’esperienza americana”.
Per questo nel 1993 ha fondato il suo laboratorio creativo, mettendo a disposizione del settore enologico italiano il proprio know how nella grafica, nell’illustrazione e nel brand design. Un’intuizione subito apprezzata dai produttori italiani, che ha portato già nel 1995 Markdesign ad essere uno dei pochissimi studi di label design specializzati per il mondo del vino. In grado di “vestire” completamente la bottiglia, dalla grafica ai contenuti dell’etichetta, fino alla foggia stessa della bottiglia. Ed anche - attraverso il proprio team che conta all’interno diverse professionalità - seguire il cliente in ogni fase, dal processo creativo fino alla realizzazione finale. E questo per il branding, il packaging e la comunicazione, anche con una specifica sezione di esperti del web. Ogni progetto è unico, pensato su quel prodotto e sulla filosofia dell’azienda cliente, dopo averne ascoltato le esigenze e le aspirazioni.
“Nel mondo del vino e delle bevande – spiega Fabrizio Marchionni – la visibilità del brand e il suo valore sono percepiti come elementi fondamentali. La competizione è feroce, i consumatori spesso fanno scelte basate sulla familiarità del marchio e sulla percezione della qualità già nel modo in cui un prodotto viene presentato”.
L’etichetta e il packaging giocano un ruolo significativo nella visibilità del marchio: “L’etichetta – evidenzia – deve essere accattivante e riflettere l’identità del marchio. Un design distintivo può aiutare un vino a distinguersi dagli altri sugli scaffali.
‘La prima bottiglia la vende l’etichetta, il resto il produttore’, recita una frase usata nel mondo del beverage marketing”.
Ovviamente questo non può prescindere dalla qualità del prodotto, essenziale anche per il valore percepito del marchio. “La reputazione di un marchio si basa spesso sulla consistenza e la qualità dei suoi prodotti” ricorda Fabrizio. Che aggiunge: “Nel mondo del vino, la provenienza e la storia della cantina possono influenzare notevolmente la percezione del valore. Vini provenienti da regioni vinicole famose o cantine con una storia ricca spesso godono di un valore percepito superiore”.
Serve poi un’efficace strategia per portare all’attenzione della clientela un prodotto di qualità: “Le campagne di marketing, gli eventi e le degustazioni – informa Fabrizio a questo proposito -contribuiscono alla visibilità del marchio. Le recensioni positive, i punteggi dei critici e le medaglie vinte in competizioni possono aumentare la credibilità del marchio”.
Ma la visibilità del marchio è anche legata a dove e come i prodotti sono distribuiti: “Essere presenti nei migliori ristoranti, enoteche e supermercati di alta gamma può migliorare la percezione del valore”.
Sempre più importante, poi, sta diventando l’attenzione verso la sostenibilità ambientale e le pratiche socialmente responsabili: “Le aziende che dimostrano un impegno verso tali valori – riconosce Marchionni - possono aumentare il valore percepito del marchio tra i consumatori sensibili a questi temi”.
Così come l’innovazione può contribuire ad accrescere la visibilità del marchio: “Ad esempio – ricorda - l'introduzione di nuovi prodotti o metodi di produzione unici può attirare l'attenzione dei consumatori”.
Importanti, poi, sono i momenti informativi e di educazione dei consumatori sulle caratteristiche dei prodotti, come il vitigno, il processo di produzione e gli abbinamenti culinari. Consumatori, è la raccomandazione di Fabrizio Marchionni, che devono essere ascoltati: “Accogliere il feedback dei consumatori e adattare a questo i prodotti e le strategie di marketing può migliorare la visibilità e il valore percepito del marchio”.
In conclusione, nel mondo del vino e delle bevande, la visibilità del brand e il suo valore percepito sono influenzati da una combinazione di elementi, tra cui l'aspetto del packaging, la qualità del prodotto, la storia del marchio e la responsabilità sociale. “Gli sforzi per migliorare questi aspetti – conclude Fabrizio Marchionni - possono aiutare un marchio a prosperare in un settore competitivo”.
Contatti: https://www.markdesignstudio.it/