Separazione e divorzio, quando rivolgersi ad un investigatore privato al fine di giungere ad una soluzione che tuteli in primis i minori
Roma, 15 maggio 2023.Stando ai dati, le procedure di separazione e divorzio nel Bel Paese sono in continua crescita. Quando una coppia si separa gli aspetti di maggior attrito tra le parti sono due: l’affidamento dei figli minori e l’assegno di mantenimento. Situazioni che possono diventare particolarmente pesanti e delicate sia a livello finanziario che psicologico.
“La separazione tra coniugi o conviventi innesca quasi sempre dei contrasti inerenti l’affidamento dei figli e relative questioni economiche circa l’assegno di mantenimento che il genitore più abbiente deve versare all’ex partner. In alcuni casi è indispensabile ricorrere all’aiuto di un Investigatore Privato per far valere o difendere le proprie ragioni in giudizio al fine di giungere ad una soluzione che tuteli principalmente i minori”, spiega Giordano Rosati, titolare del Gruppo Saros Investigazioni. “In linea generale l’affidamento dei figli minori è congiunto, i bambini vengono cioè affidati ad entrambi i genitori, vale a dire che i due ex coniugi devono avere pari poteri e responsabilità nella cura dei figli. Si parla invece di regime di ‘affido esclusivo’ qualora un genitore si dimostri incapace di accudire il figlio o si rifiuti di provvedere ai suoi bisogni. Ogni genitore ha l’obbligo del mantenimento diretto dei figli, ove ciò non sia possibile, il genitore che si trova in una situazione economica avvantaggiata deve versare un assegno di mantenimento a favore dell’altro”.
Il Gruppo Saros Investigazioni, operante in tutta Italia con sedi a Roma e Milano, vanta trent’anni di esperienza nel settore del diritto di famiglia e, nello specifico, in temi come quello della ‘revisione dell’assegno di mantenimento’ per ex coniuge e figli, essendo in grado di portare alla luce e quindi di provare attività lavorative non dichiarate e patrimoni distratti del coniuge, occultati al fine di continuare a ricevere l’assegno di mantenimento stabilito in sede giudiziaria.
“La giurisprudenza però stabilisce che, anche uno stipendio da lavoro non dichiarato, quindi sommerso, costituisce un’evidenza della capacità lavorativa e di guadagno del coniuge in questione”, sottolinea Rosati. “In tutti questi casi, il coniuge interessato, deve dimostrare l’esistenza di un rapporto lavorativo irregolare dell’ex partner per avvalersi di tutti gli strumenti propri dell’istruttoria processuale. In questo contesto l’attività investigativa ha l’obiettivo di dimostrare la reale situazione economico-finanziaria dell’ex coniuge per la determinazione o la revisione dell’assegno di mantenimento, attività che potrà essere estesa anche ad indagini mirate a determinare l’eventuale esistenza di un rapporto di convivenza stabile e duratura con un nuovo partner”.
Tenere il passo con l’evoluzione della professione, rispondendo prontamente alle richieste di un mercato in continua trasformazione, è asset fondante del Groppo Saros Investigazioni, unitamente al rinnovamento e al dinamismo necessari per poter sopperire, con efficacia ed efficienza, alle molteplici e variegate richieste dei propri clienti.
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