Un pacchetto di provvedimenti, attuabile in questa legislatura, che consentirebbe, dopo l’approvazione della legge sugli ecoreati e del Collegato ambientale, di rafforzare il quadro normativo a sostegno della riconversione ecologica del nostro Paese. Sono le otto proposte di Legambiente per rendere più incisiva l'azione di prevenzione e contrasto dell’illegalità ambientale.
Prima fra tutte, formare sulla nuova legge tutti gli attori del sistema di repressione dei reati ambientali (forze dell'ordine e Capitanerie di porto, magistrati, Arpa, polizia municipale, aree protette). Bisogna poi definire le linee guida nazionali per garantire una uniforme applicazione della parte delle legge sui reati minori che non rientrano tra i delitti ambientali, fino ad oggi non completamente garantita.
L'associazione chiede poi di istituire un Fondo nazionale presso il ministero dell’Ambiente dove far confluire le sanzioni per i reati minori da utilizzare solo per bonificare i siti orfani sul modello del Superfund statunitense.
Quarto punto: potenziare le attività d'indagine contro gli ecoreati attraverso un corpo di polizia ambientale specializzato e sempre più strutturato sul territorio, approfittando della definizione del decreto sull'accorpamento del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei carabinieri. E ancora: approvare definitivamente il progetto di legge sul sistema delle Agenzie regionali protezione ambiente calendarizzato in aula al Senato per il prossimo 5 aprile per migliorare il sistema dei controlli pubblici in campo ambientale.
Sesto punto: approvare una legge efficace per lo stop al consumo di suolo e definire quanto prima nuove regole per procedere in modo più spedito all'abbattimento degli ecomostri e delle costruzioni abusive.
Necessario calendarizzare la discussione del testo sulle agromafie, in corso di definizione dal gruppo di lavoro costituito del ministro della Giustizia Andrea Orlando e presieduto da Giancarlo Caselli. E infine, Legambiente chiede di lavorare per la definizione dei delitti contro gli animali, recuperando il lavoro fatto durante la fase di discussione della legge sugli ecoreati.