Chiusura di settimana negativa per le Borse europee, nonostante l’accordo in nottata tra i leader del Consiglio Ue su un tetto al prezzo dinamico del gas, stoccaggi comuni obbligatori di metano e riforma del mercato Ttf di Amsterdam. Tuttavia si riaffaccia sugli investitori il timore di una possibile recessione internazionale, mentre salgono i rendimenti dei titoli di Stato. Non influenza particolarmente il mercato, invece, l’incarico di formare il nuovo governo italiano dato dal presidente Sergio Mattarella a Giorgia Meloni.
Secondo Giuliano Gasparet, Head of equity di Generali insurance asset management, essendo l’inflazione ancora molto alta, c’è un importante rischio che le banche centrali possano posticipare la fine del ciclo di politiche monetarie restrittive.
Il Ftse Mib chiude perdendo lo 0,62%, a 21.567,55 punti. In tutto ciò lo spread tra Btp e Bund tedeschi viaggia ancora attorno ai 235 punti base. Sul listino principale di Piazza Affari guadagna ancora Saipem (+0,96%), dopo il balzo di ieri. In ribasso, invece, Enel (-1,10%), che però ha chiuso un accordo per la cessione di metà della controllata Gridspertise al fondo di private equity internazionale Cvc. Quest’ultimo dovrà pagare corrispettivo di circa 300 milioni di euro.
Male anche Terna (-1,49%), Pirelli (-1,92%), Moncler (-2,94%), Campari (-3,11%), Italgas (-1,94%), Inwit (-2,84%) e Amplifon (-2,60%). In positivo invece Unicredit (+1,40%), Leonardo (+2,53%), Bper (+1,34%), Diasorin (+0,85%) e Fineco (+1,38%). (in collaborazione con Money.it)