Le Borse europee tengono nell'ultima seduta della settimana, mentre Milano perde ancora terreno sulle incertezze legate al nuovo esecutivo Lega-M5S e sulla lista dei ministri che sarà presentata dal premier incaricato Giuseppe Conte. Resta il nodo per il ministero dell'Economia. A fine seduta, dopo una partenza altalenante e una flessione superiore ai due punti percentuali, l'indice Ftse Mib cede l'1,54% a 22.398. Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi sale a 206 punti base, con un rendimento del 2,47%, e torna ai livelli segnati nell'aprile.
Debole la Borsa di Parigi -0,11%, in progresso Londra +0,18% e Francoforte +0,65% dopo l'indice di fiducia Ifo rimasto fermo a 102,2 a maggio (in linea con le previsioni) dopo mesi di cali. Male la Borsa di Madrid -1,70% sul rischio di instabilità politica legata alla sentenza Gurtel relativa alla presunta rete di corruzione che sta travolgendo il Partito popolare spagnolo. Il partito socialista ha presentato una mozione di censura contro l'esecutivo.
A Piazza Affari a essere più penalizzato dall'assenza di un governo è il comparto bancario (indice -3,67%), male anche il settore delle utilities, bene invece i titoli tecnologici. Maglia nera per Banco Bpm che cede il 7,34%, vendite su Finecobank -4,31%, Mps -4,40% e Mediobanca -4,01%, in rosso Unicredit -3,92% e Intesa Sanpaolo -3,18%, Ubi Banca lascia sul terreno il 2,95%. Segno meno per Eni, Tenaris e Italgas; sulla parità invece Generali, Fca e Recordati. Miglior performance del listino principale per Moncler +3,78%; ben comprati Leonardo +2,18%, Campari +2,04% e Pirelli +1,98%.