"Il Sud è conosciuto e rinomato soprattutto per il suo mare in estate, per le sue coste; ma il turismo balneare produce una spesa procapite media di 90 euro mentre il turismo culturale è più auto-spendente e fa registrare una media di 128 euro procapite. Anche per questo motivo, occorre puntare al turismo culturale al Sud, che è ricco di storia e di arte". A indicare questa esigenza è Giorgio Sotira, ceo di Civita, intervenendo alla Lanterna di Roma al meeting 'Sud e futuri: Mezzogiorno strategico' organizzato dalla Fondazione Magna Grecia e giunto alla sua quarta edizione.
"Il Sud Italia, escludendo la Sicilia che ha l'autonomia regionale sui beni culturali, a fronte di un 34% della popolazione italiana e di un 37% di musei statali, registra solo il 23% del numero di visitatori - osserva Sotira - E la sostenibilità economica al Sud si riduce a un quinto rispetto a quella di un investimento al Nord. Ma, a parte i conteggi economici e finanziari, va sottolineato anche che investire in cultura non vuol dire solo spinta turistica ma anche un approccio positivo al tema della disuguaglianza di genere, vista l'alta presenza femminile inserita nel settore".