Sale invece la settima a 19,6 mld, per cui da metà anno dovrà partire il recupero per rispettare l' intero piano. Lo spiega un'analisi del 'Sole24ore'
Nel 2024 saranno 113 gli obiettivi totali del Pnrr che l’Italia dovrà centrare, 24 in più rispetto al piano originario, per un valore di 28,8 miliardi in due rate, poco meno dei 29,5 miliardi precedentemente indicati ma con quello che uno studio del 'Sole24ore' oggi in edicola definisce "un importante riequilibrio interno", perché la sesta rata, figlia dei 39 traguardi da centrare entro la fine di giugno, al netto degli anticipi già incassati all’inizio della corsa scende da 11 a 9,2 miliardi mentre la settima, relativa agli obblighi del secondo semestre dell’anno, sale da 18,5 a 19,6 miliardi. In pratica, scrive il quotidiano economico, "da metà anno partirà davvero quel recupero chiamato a far rispettare l’intero piano dopo gli slittamenti della prima fase che sono riusciti a incontrare l’accordo con Bruxelles".
Questo non significa, indica però l'analisi, "che i primi sei mesi potranno viaggiare a ritmo rilassato". In tutto ci sono infatti 8 obiettivi da raggiungere in più, 6 dei quali dovuti al debutto operativo del nuovo capitolo rappresentato dal RepowerEu. Su 39 target relativi alla sesta rata, 14 sono di riforma in senso stretto: si va dalle nuove regole sulla politica di coesione, per definire le quali il ministro per il Pnrr Raffaele Fitto ha promesso di istituire un tavolo con le Regioni, alla velocizzazione del processo civile e ai tempi di pagamento della Pa. Sul primo fronte, spiega nel dettaglio il quotidiano economico, il Piano rimodulato ha rivisto i traguardi sul taglio dell’arretrato (entro dicembre 2024 andrà ridotto del 95% solo quello pendente fino al 2019 nei Tribunali, per i fascicoli iscritti fino al 2016, e nelle Corti d’appello, per quelli iscritti fino al 2017) e l’investimento per le assunzioni. La macchina si è già messa in moto: con il Milleproroghe vengono prorogati fino a giugno 2026 gli assunti a termine per l’Ufficio del processo ed entro giugno ne saranno assunti circa altri 4mila per arrivare al target di 10mila totali.
Sui pagamenti ai fornitori delle Pa, indica invece il 'Sole24Ore', lo slittamento a marzo 2025 del taglio dei ritardi per contenere i tempi entro 30 giorni (60 per la sanità) è stato ottenuto anche assicurando alla Commissione un’intensa opera di 'accompagnamento' verso l’obiettivo, da avviare subito per provare a evitare nuovi inciampi in un obiettivo che la Ue giudica cruciale per il corretto sviluppo del sistema economico. Già la scorsa settimana la Ragioneria generale dello Stato e la Funzione pubblica hanno pubblicato una circolare per chiedere a tutte le amministrazioni pubbliche, centrali e locali, di sorvegliare al massimo l’andamento della macchina dei pagamenti, a partire dal censimento in tempo reale della Piattaforma dei crediti commerciali su cui sarà basato il giudizio di Bruxelles, e per sottolineare le responsabilità dei revisori chiamati a sorvegliare gli indicatori sui ritardi nella liquidazione delle fatture e gli incentivi (30% della retribuzione di risultato) riservati ai dirigenti delle strutture più puntuali. Nell’elenco delle riforme compaiono poi le semplificazioni su rinnovabili e impianti offshore, il lavoro sommerso e gli appalti, con gli orientamenti per la qualificazione delle stazioni appaltanti.
Non mancano gli step su contabilità pubblica, spending review, gestione strategica delle risorse umane nella Pa e miglioramento della capacità operativa dell’amministrazione fiscale. Sul capitolo guide turistiche, dopo la legge approvata a fine anno per centrare l’obiettivo della quinta rata, andrà definito lo standard nazionale, mentre sulla disabilità entro giugno dovranno essere adottati tutti i decreti attuativi della legge delega 227/2021. Ricco, indica infine il 'Sole24Ore' è anche il filone degli investimenti. Oltre all’ultima tappa degli incentivi di Transizione 4.0, che non preoccupa perché si tratta di crediti d’imposta automatici con scadenze per gli acquisti appena ritoccate dal Milleproroghe, andrà completata la griglia dei criteri per gli investimenti delle imprese candidate ad aggiudicarsi i nuovi incentivi ora targati 5.0. Sul piano infrastrutturale è richiesta l’aggiudicazione degli appalti per le cosiddette 'connessioni diagonali' ad alta velocità sulle linee ferroviarie Orte-Falconara e Taranto-Metaponto-Potenza Battipaglia e la conclusione delle procedure di valutazione dell’incidenza ambientale (VIncA) del gasdotto adriatico oltre alla chiusura dei contratti per la centrale di compressione di Sulmona e il gasdotto Sestino-Minerbio, mentre anche gli enti locali tornano in campo con l’aggiudicazione degli appalti per le palestre nelle scuole.