La misura a cui ha fatto riferimento Giorgetti per la manovra ripristina una legge del 2011
Sarà più facile trasformare un mutuo a tasso variabile in un mutuo a tesso fisso. E' la misura annunciata dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che prenderà forma come emendamento del governo alla legge di bilancio, a tracciare la strada scelta per alleviare il peso dei rialzo dei tassi che sta colpendo, e continuerà a colpire, chi ha scelto il variabile e ora si trova, mese dopo mese, a dover sostenere rate sempre più onerose.
Viene ripristinata una legge del 2011, applicata fino al 31 dicembre 2012. Introduceva un meccanismo di calcolo vantaggioso per il passaggio dei mutui ipotecari dal tasso variabile al fisso.
Un'operazione che, però, prevedeva tre paletti che limitavano l'accesso al beneficio. Primo, il reddito. Chi ha stipulato il contratto di mutuo doveva avere un reddito non superiore a 35mila euro. Secondo, il valore del mutuo. Si poteva trasformare un contratto che avesse un importo inferiore a 200mila euro. Terzo, il pagamento delle rate. Poteva accedere alla trasformazione sono chi non aveva accumulato ritardi. I mutui interessati erano quelli stipulati fino all’entrata in vigore della legge.
Se venisse replicato lo stesso schema, la possibilità potrebbe essere prevista anche per i mutui stipulati prima dell’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023.
Dagli altri aspetti della misura, i criteri individuati e la durata, potrebbe essere indicata la data del 31 dicembre 2024, dipenderà la platea che effettivamente potrà beneficiare del passaggio dal fisso al variabile. Con una certezza, non sarà per tutti. E, forse, neanche per molti. Considerata la combinazione tra la soglia di reddito, il valore e la durata del mutuo.