All’Ai Week, formazione e meeting per capire le prospettive future dell’intelligenza artificiale, ad aprile a Rimini
L’intelligenza artificiale spaventa il 77% dei professionisti italiani. Lo riporta l’Osservatorio dedicato del Politecnico di Milano. Dalla diffusione all’applicazione della tecnologia, l’Ai fa paura, in Italia così come nel resto degli altri Paesi.
Il portale Scientific American, ad esempio, ha lanciato “Ai Anxiety”, un alert che focalizza l’attenzione proprio sull’universo lavorativo e su come sconfiggere l’ansia generata dall’innovazione tecnologica.
Ma perché è importante debellare questa paura? In occasione della Ai Week che si terrà dall’8 al 12 aprile con due giornate (9-10 aprile) in presenza presso il Palacongressi di Rimini, Espresso Communication ha realizzato un report riscontrando che un po’ in tutta l’Europa il fenomeno è frequente. La paura deriva dal fatto che i dipendenti credono di poter essere sostituiti e che si possano verificare dei cambi radicali nel proprio lavoro. Ma che ci sono dei modi e delle pratiche per calmare l’ansia dei dipendenti in azienda.
A spiegarlo è Giancarlo Fiore e Pasquale Viscanti, founder di Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice e organizzatori della settimana dell’Ai: “In primis, è importante conoscere l’intelligenza artificiale; quindi, promuovere delle sessioni di training o dei corsi di formazione in azienda per fare cultura risulta di assoluta rilevanza. Ma non solo, una delle figure lavorative più richieste nel corso dell’anno corrente sarà quella dell’AI Expert che consigliamo d’inserire all’interno di ogni workforce di valore e approccio futuristico. Il messaggio principale che dev’essere diffuso consiste nel fatto che la tecnologia non è e non sarà mai un sostituto dell’uomo in quanto tale, bensì un supporter capace di perfezionare e velocizzare l’operatività quotidiana”.
Fanno seguito alle parole di Viscanti e Fiore, ulteriori indicazioni provenienti da un altro esperto del settore, ovvero Guido Scorza, Garante della Privacy, che ha posto l’attenzione sull’importanza dei regolamenti e delle normative vigenti, da rispettare a 360°: “Come affermato da Stefano Rodotà, quando le regole non arrivano in tempo, la tecnologia diventa essa stessa regolamentazione e plasma la vita delle persone più delle leggi che escono da Parlamenti e Governi. È un rischio che va scongiurato. Dobbiamo governare l’AI, non vietarne l’uso, e, di conseguenza, non lasciarci governare dalla stessa artificial intelligence”.
Ecco, quindi, i 5 consigli degli esperti del settore per cancellare l’AI Anxiety e tranquillizzare i dipendenti in azienda: