"Nel mercato della cybersecurity, stando alle stime diffuse dalla Banca Europea degli Investimenti, nel 2021 gli investimenti in Europa sono stati pari a 814 milioni di euro in Ue a 27 contro i 15 miliadi di euro degli Usa ed 2,5 miliardi investiti solo in Israele". A riferirlo al CyberSec 2023 è stato Luca Nicoletti, Capo dei Programmi Industriali, Tecnologici, di Ricerca e Formazione del Dipartimento per la Trasformazione Digitale dell'Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza.
"Sono numeri che devono fare riflettere" e poi "c'è un problema di investimenti e di frammentazione" in Europa dove il mercato "rimane frammentato, parliamo di 20-25 mercati che fra di loro si fanno anche concorrenza - e questo è un grosso freno alla crescita rispetto a quanto avviene negli Usa o in India" ha osservato Nicoletti.
L'Autorità Nazionale per la Cybersicurezza "ha già messo in campo da 2 anni la componete del Pnrr specifica per la cybersicurezza, un fondo da circa 600 milioni per investimenti a fondo perduto, ovvero che non contribuiscono al debito".
Nicoletti ha sottolineato che per "la componente da 300 milioni per la resilienza della Pa" l'Acn ha "attivato strumenti per la crescita e la postura di sicurezza delle amministrazioni ed abbiamo fatto già 5 avvisi per fa partire gli interventi: interventi per più di 100 milioni di euro direttamente da parte dell'Acn e abbiamo attivato 150 milioni di interventi di amministrazioni che hanno già avuto la prima parte di anticipo da Acn per partire".
"Cè una notevole complessità del programma, anche dal punto di vista tecnico e amministrativo: la macchina è davvero complessa e l'Acn sta portando avanti verifiche puntuali e attente" su tutto, ha sottolineato il Capo dei Programmi Industriali, Tecnologici, di Ricerca e Formazione del Dipartimento per la Trasformazione Digitale dell'Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza.
"L'Acn sta lavorando, in ambito Pnrr, su rete laboratori di certificazione e valutazione dei prodotti, un tema che è molto collegato all'autonomia dei tecnologica". "Noi - ha detto Nicoletti- sempre di più spingeremo per fare in modo che dentro i sistemi nazionali della cybersicurezza ci siano sistemi verificati e non a scatola chiusa, come oggi siamo costretti a fare. E l'orizzonte è anche lo sviluppo delle capacità".
"Analizzare un algoritmo di Intelligenza Artificiale -ha spiegato Nicoletti - non è facile" così come "analizzare i chip è un altro tema complicatissimo". "Abbiamo tanti fondi in movimento" ha proseguito Nicoletti aggiungendo che "sui laboratori è attiva la nostra commissione di valutazione e speriamo, in tempi rapidi, di farne partire almeno 10, come previsto nella milestone, nel 2024. Siamo confidenti che riusciremo" nell'obiettivo, ha assicurato il Capo dei Programmi Industriali, Tecnologici, di Ricerca e Formazione del Dipartimento per la Trasformazione Digitale dell'Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza.