Un'analisi sui dati dell'ultimo Quaderno dell'antiriciclaggio dell'Uif della Banca d'Italia
La mappatura dell'utilizzo del contante e i bonifici da e verso i 'paradisi fiscali' sono due voci significative all'interno delle segnalazioni delle operazioni sospette e, a maggior ragione, delle relative segnalazioni antiriciclaggio. Scorrendo i dati relativi al secondo semestre 2023, contenuti nell'ultimo Quaderno dell'antiriciclaggio dell'Uif, Unità di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia, emergono valori e tendenze che sono una spia sempre accesa rispetto all'economia illegale e a quella sommersa.
Nel periodo considerato, la UIF ha ricevuto 72.811 segnalazioni di operazioni sospette, in calo del 10,4 per cento rispetto a quelle pervenute nel secondo semestre del 2022, portando a 150.418 le segnalazioni complessivamente ricevute nell’intero 2023 (-3,2 per cento rispetto all’anno precedente). Le segnalazioni antiriciclaggio aggregate registrano però un generale aumento rispetto al semestre precedente, sia nel numero di operazioni sia negli importi movimentati (rispettivamente +3,2 per cento e +4,8 per cento). L’incremento degli importi si manifesta in varia misura su tutti i settori economici con l’eccezione di Industria edilizia e agricoltura che presenta un decremento del 3,1%.
Crescono, all'interno delle segnalazioni antiriciclaggio, i valori sia dei versamenti e accrediti in contanti sia dei prelievi e addebiti. Nel secondo semestre 2023 sono rispettivamente pari circa a 87 mld e 5 mld di euro. La quota dell'operatività in contanti (somma di versamenti/accrediti e di prelievi/addebiti) sul totale della movimentazione è superiore al 4% nelle Regioni del Sud, e in particolare in molte province in Sicilia, Sardegna, Calabria e Puglia.
Guardando ai bonifici da e verso i paesi a fiscalità privilegiata o non cooperativi (una dicitura con cui vengono descritti quelli che giornalisticamente si definisco i 'paradisi fiscali'), emerge un trend in calo sul semestre precedente ma sempre su valori record rispetto alla serie che parte dal 2019. Sono rispettivamente pari a circa 60 mld i bonifici in entrata in Italia e a 50 mld quelli in uscita. Guardando ai singoli Paesi, resta la Svizzera la meta principale dei bonifici ordinati, intorno a 23 mld, e la sede di partenza di quelli ricevuti, circa 27 mld. Segue la Turchia, 6 e 8 mld. Interessante anche il dato della Russia, con 2 mld in uscita e 4 mld in entrata, nonostante le sanzioni internazionali, e le relative restrizioni, per la guerra in Ucraina. (Di Fabio Insenga)