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Balneari: "Su concessioni serve soluzione definitiva"

"Ingiusto mettere a gara entro la fine di quest'anno di decine di migliaia di aziende"

Balneari:
21 gennaio 2023 | 15.02
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“Valutiamo positivamente la presentazione di alcuni emendamenti da parte delle forze politiche sul decreto legge milleproroghe per il differimento dei termini previsti dalla legge Draghi sulla validità delle vigenti concessioni demaniali marittime”. E' Antonio Capacchione, presidente del Sib-Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio ad affermarlo al termine della Giunta Nazionale convocata a Roma.

“Impraticabile, oltre che profondamente ingiusto, che la legge Draghi abbia previsto la messa a gara entro la fine di quest'anno di decine di migliaia di aziende" ha spiegato Capacchione. "Perché i comuni, (come già anticipato dal Presidente dell'Anci Antonio De Caro), non sono in grado di rispettare i termini così stringenti stante l'assenza delle elementari condizioni burocratiche per svolgere queste ‘famigerate’ gare: dalla ricognizione dei luoghi, alla profilazione delle aziende; dalla necessaria nuova pianificazione, alle inesistenti modalità di svolgimento. Ingiusta perché sottrarrebbe le aziende a coloro che le hanno create, privando in questo modo decine di migliaia di famiglie del lavoro” ha precisato.

"Seguiremo con la dovuta attenzione il percorso parlamentare per l’approvazione ed il loro recepimento nel probabile maxiemendamento del Governo. Questo doveroso e ineludibile differimento dei termini deve servire, però, solo per dare una soluzione normativa definitiva e risolutiva della questione" ha aggiunto Capacchione.

"Come è stato sbagliato che la legge Draghi abbia abrogato la legge Centinaio, che aveva delineato un serio percorso riformatore della materia, purtroppo colpevolmente non coltivato ed attuato, così è giusto che il Governo Meloni abroghi la legge Draghi con una legge che effettui un corretto bilanciamento fra le esigenze di una maggiore concorrenza nel settore e la salvaguardia dei diritti dei concessionari attualmente operanti". “Siamo fiduciosi che non andranno deluse le legittime aspettative di migliaia di famiglie di onesti lavoratori - ha concluso il presidente del Sindacato - che hanno costruito un modello di balneazione attrezzata che il mondo ci invidia e che costituisce un elemento di vantaggio competitivo del Paese nel mercato internazionale delle vacanze”.

Sul tema scende in campo anche il Comune di Rimini, località balneare di punta della riviera romagnola. “L’ipotesi di rinviare la scadenza delle concessioni balneari avanzata da Fratelli d’Italia nell’emendamento al Milleproroghe appare con un maldestro tentativo di farsi paladini delle istanze degli operatori balneari a cui non servono palliativi, ma chiedono certezze dopo anni di rimpalli e di rinvii", afferma l’assessora al Demanio del Comune di Rimini Roberta Frisoni. "Le stesse certezze che chiedono i Comuni, stretti tra l’incombenza di bandire le gare per le concessioni senza ancora avere i decreti attuativi per poterlo fare e la necessità di stimolare l’innovazione di un comparto che rappresenta uno degli assi portanti del prodotto turistico non solo della costa romagnola, ma dell’intero Paese" prosegue.

"Da quello che si apprende in queste ore non è chiaro se l’ennesima proposta di proroga arrivata dal partito della premier Giorgia Meloni sia solo il frutto di una iniziativa estemporanea o nasca da un contatto avviato con le istituzioni europee su una materia che vede il nostro Paese come osservato speciale" osserva ancora. "Attendiamo quindi di capire quali siano le intenzioni del Governo e soprattutto chiediamo che, invece che tentare di spostare sempre più in là un confine che prima o poi bisognerà oltrepassare, si lavori concretamente insieme alle regioni e ai comuni per il riordino della materia, stabilendo un quadro normativo che possa garantire agli operatori la possibilità di lavorare e investire e ai Comuni di interfacciarsi con i privati per dare basi solide al futuro del settore balneare e quindi del turismo" prosegue.

"Ancor di più in questo particolare periodo storico, abbiamo bisogno di certezze e concretezza. Per questo ritengo indispensabile che il percorso verso il nuovo assetto delle regole sia condiviso tra Governo, Regioni e Enti locali” conclude Frisoni.

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