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Airbnb: "Creata soluzione tecnologica ad hoc per l'Italia per la tassa soggiorno"

Immagine di repertorio (Fotogramma) -  
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10 novembre 2021 | 20.17
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Per l'Italia Airbnb, che a partire dal 2022 attiverà la raccolta digitale dell’imposta di soggiorno in tutta Italia, occupandosi direttamente del versamento per gli affitti brevi per gli host e i comuni che ne faranno richiesta, ha dovuto creare una soluzione tecnologica 'ad hoc' che renderà la vita più semplice e sostenibile alle amministrazioni locali, gli host e gli ospiti. Ad affermarlo, in un'intervista all'Adnkronos, è Chris Lehane, Senior Vice President of Global Policy and Communications di Airbnb.

"Non potevamo prendere gli strumenti fiscali che abbiamo in altri paesi e applicarli all'Italia. L'Italia è speciale in molti modi. Ha cibo speciale, ha una storia speciale, ha un'arte speciale, persone speciali - ma ha sicuramente un approccio speciale alle tasse. E per questo abbiamo dovuto prendere alcuni dei migliori ingegneri del mondo per introdurre e fare funzionare questo sistema in tutte le diverse giurisdizioni. E' stata un'impresa non da poco, ma penso anche che rifletta il nostro impegno nel fare questo lavoro", spiega Lehane che si dice "entusiasta" per questa "soluzione tecnologica specifica che funzionerà in Italia man mano che andremo avanti e ci consentirà di lavorare con gli enti locali. Segna un momento molto interessante".

Il lavoro per arrivare a questo sistema di raccolta digitale dell’imposta di soggiorno in tutta Italia, osserva, "è iniziato nel 2019" anche perché "il diritto tributario italiano è davvero complesso" : "è stato un lavoro lungo perché dovevamo prendere in considerazione le questioni locali e politiche e costruire un sistema proprio all'Italia", spiega Lehane.

La pandemia, spiega ancora Lehane, "ha portato a una rivoluzione del turismo". Oggi, rileva, "i flussi turistici sono maggiormente dispersi. Nell'ultimo trimestre un cliente è stato ospita da un host in 100 mila diverse città in 220 paesi". E in Italia, aggiunge, "vediamo una versione" di questa rivoluzione: "nel corso della pandemia abbiamo registrati più viaggi in Sicilia di quanto ne abbiamo visti a Roma e a Firenze messe insieme. Un fenomeno che non sarebbe accaduto prima della pandemia. Anche in Italia, quindi, c'è stato una maggiore dispersione dei flussi turistici". Questa 'rivoluzione', spiega, "crea nuove opportunità per un reale rinascimento dei viaggi in Italia per gli operatori e per l'economia. Ci attendiamo nuove opportunità per l'economia della proprietà a beneficio degli italiani". La raccolta digitale dell’imposta di soggiorno "permetterà agli enti locali di ottenere dei benefici da questo tipo di viaggio".

Attualmente Aibnb ha raggiunto un accordo per la raccolta digitale dell’imposta di soggiorno con 24 delle principali destinazioni italiane tra cui Roma, Firenze, Torino, Napoli e Palermo e presto punta a nuovi accordi con altri comuni e forse con Venezia. Prima della pandemia, rileva Lehane, "circa il 26% di tutti i viaggi attraverso Airbnb in Italia erano a Roma, Milano, Firenze e Venezia. Oggi la quota è inferiore al 17%. I viaggi in Italia sono cambiati ma speriamo che l'annuncio di questo nuovo sistema ci permetterà di fare progressi in tutti i comuni. E' il nostro obiettivo e la nostra ambizione e penso che possa rappresentare un elemento importante utile tutte queste destinazioni".

Anche per le città più piccole Airbnb può rappresentare un'opportunità economica. "Solo un paio di anni fa, abbiamo stretto un'interessante partnership con una cittadina del sud Italia, Grottole in Basilicata, dove abbiamo contribuito a sviluppare un gruppo di Airbnb. Abbiamo mandato alcune persone lì per un'estate - tre o quattro mesi credo - per aiutare a sostenere la città. Era prima della pandemia ma come osserviamo dalla nostra piattaforma c'è un enorme interesse tra i viaggiatori, in particolare i viaggiatori millennial, ad andare in questi luoghi, specialmente in luoghi più piccoli, e la pandemia ha davvero accelerato questo fenomeno". Oggi a livello globale, spiega, "i viaggi nei luoghi rurali sono aumentati del 40% nell'ultimo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2019. Un fenomeno che si riscontra anche in Italia. E questo ti dà solo un'idea di come tutto sia davvero cambiato dopo la pandemia".

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