“L’obiettivo comune è avere reti performanti e lasciare risorse agli operatori per investire. L’introito dell’asta 5G ha fatto confluire ingenti risorse nelle casse dello stato ma alla fine ha lasciato meno risorse per il settore nel tempo. In futuro visto che allocazioni di frequenze ce ne saranno altre l’auspicio è che si bilanci tra l’obbligo di pagamenti a breve e una visione a lungo termine”. Così l’Ad di Iliad Benedetto Levi intervenendo a 5G Italy organizzato dal Cnit.
“Avere 5 operatori è un unicum totale” ha aggiunto, interpellato su una ipotesi di consolidamento nel settore del mobile. “Cinque operatori sono probabilmente troppi. Noi in caso di consolidamento sul mercato siamo pronti a essere parte attiva in questo processo”.
“E’ necessario che le condizioni di contorno agli investimenti degli operatori del sistema delle telecomunicazioni in Italia mutino: l’assetto normativo del nostro settore è un assetto di altri tempi, inadatto con le esigenze che gli operatori hanno di continuare a investire. C’è ancora un’eccessiva burocrazia che limita e rallenta gli investimenti: è necessario ripensare questo assetto per consentire agli operatori di portare avanti gli ambiziosi investimenti che stanno effettuando”. .
“Il sistema delle telecomunicazioni in Italia - ha proseguito Levi - sicuramente ha un ruolo fondamentale nello sviluppo del Sistema Paese: costruire reti fisse e mobili di ultima generazione consente di accelerare lo sviluppo. Noi come Iliad stiamo continuando lo sviluppo della nostra rete di ultima generazione, abbiamo investito più di 3,8 miliardi di euro dal nostro ingresso in Italia. Ciò genera un impatto enorme sul Paese, stimato dalla Luiss in 10 miliardi di euro sull’economia italiana”, conclude.