La legge sugli ecoreati e il Collegato ambientale come primo passo verso una riconversione in chiave ecologica del Paese. Anzi, come primi due anelli di una catena di riforme da mettere in campo il più presto, auspicabilmente entro i prossimi 24 mesi, gli ultimi due anni della legislatura. Riforma delle agenzie ambientali, leggi sul consumo di suolo, contro lo spreco alimentare, contro le agromafie e delitti sugli animali: sono queste le priorità emerse oggi alla Camera in occasione dell'incontro in cui si è fatto il punto dei risultati ottenuti a 8 mesi dall'entrata in vigore della legge sugli ecoreati.
"Abbiamo messo in campo una nuova agenda ambientale per il Parlamento - spiega all'Adnkronos Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente - la legge sugli ecoreati e il collegato ambientale sono stati due anelli fondamentali ma per 'liberare' il Paese serve una catena che ha quei due anelli iniziali, ma deve prevederne altri".
Innanzi tutto, ci sono alcune cose che vanno definite nella legge stessa: la formazione delle forze dell'ordine e della magistratura; la possibilità di far confluire le sanzioni in un fondo nazionale "che chiediamo al ministero di istituire per finanziare la bonifica dei siti 'orfani' come si fa negli Stati Uniti con il Superfund", aggiunge Ciafani.
Il Parlamento, dunque, in questi ultimi due anni di legislatura deve approvare al più presto i prossimi 'anelli', a partire dalla legge sulle agenzie ambientali che è calendarizzata in Senato per le prossime settimane e che, per Ciafani, "va approvata senza cambiare neanche una virgola e definitivamente" mentre secondo Alessandro Bratti, presidente della Commissione ecomafie, "ha sicuramente dei difetti e si può fare di meglio, ma questa legge è un tassello importante che consente di definire un sistema di agenzie ambientali del Paese, un sistema che si mette in rete con un obiettivo comune: fare in modo che da nord a sud l'approccio legislativo sia lo stesso".
E ancora, prosegue il direttore generale di Legambiente, "va approvata la legge sul consumo di suolo, per frenare efficacemente la cementificazione del territorio italiano e fermare il disegno di legge Falanga che è in discussione in commissione Giustizia alla Camera perché invece di snellire le procedure di abbattimento degli ecomostri fermerebbe di fatto gli abbattimenti messi in campo dalle procure".
Poi le leggi sulle agromafie e contro i delitti sugli animali in corso di elaborazione in sede ministeriale o in sede parlamentare, "speriamo che i prossimi 24 mesi possano essere il tempo giusto per approvare queste norme e così avremmo definitivamente messo in campo una riforma normativa che pratica la riconversione ecologica del Paese che chiediamo da decenni", conclude Ciafani.