Per lo scrittore e giornalista Pietrangelo Buttafuoco "della Sicilia non gliene importa niente a nessuno", mentre per il rettore dell'Università kore di Enna, Giovanni Puglisi, si tratta di un "misfatto vergognoso" che svela una "situazione miseranda". Lo scrittore Gaetano Savatteri dice invece che "sarebbe bastato spostare la partita simbolica per la città" e decisiva per la promozione in serie B del club rosanero
Di quello che è successo in Sicili "ne faranno un capitolo del pittoresco". Il giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco valuta con amarezza la defezione, nella serata precedente all'elezione del sindaco, di circa 170 presidenti di seggio, poi rientrata in parte al mattino di ieri quando i posti vacanti erano una cinquantina. "Sono sicuro - dice all'AdnKronos Buttafuoco - che se quello che è accaduto a Palermo si fosse verificato in un'altra città, a Novara, a Vicenza, a Lucca o a Macerata ad esempio, ci sarebbero state delle conseguenze politiche serie. In Sicilia no, non succederà nulla ma non per responsabilità e colpa dei siciliani ma della catena di comando. Un fatto del genere accade a Palermo e ne fanno soltanto un capitolo del pittoresco. Questa è la vera rabbia".
"La verità è una: della Sicilia non gliene importa niente a nessuno. E' incredibile ma è proprio così. Se ci pensiamo - riflette Buttafuoco - in realtà geograficamente c'è come una messa tra parentesi di tutto ciò che è siciliano. E il risultato di tutto questo lo si vede proprio nella catena di comando che dal Viminale dovrebbe arrivare all'amministrazione di Palermo e dà la cifra esatta di com'è la situazione". Insomma, il caos che si è verificato ieri per la conquista del Palazzo delle Aquile è da un lato il prodotto "dell'indifferenza" e, dall'altro, "della complice volontà di imporre un muro di omertà su tutto ciò che riguarda la Sicilia".
"A Roma - prosegue Buttafuoco - abbiamo i cinghiali, ma la vicenda spaventosa, crudele dei morti in attesa di essere inumati al cimitero dei Rotoli non ha impegnato nessuno se non ogni tanto qualche sparuta vetrina che si illuminava. Proviamo ad immaginare se ci fosse stato qualcun altro nella responsabilità della città: cosa ne sarebbe venuto fuori? La Sicilia è l'unico posto dove le autostrade sono tutte sfasciate, dove tutti i ponti Morandi crollati grazie a Dio non hanno fatto notizia perché hanno avuto l'accortezza di crollare nottetempo quando non c'è traffico. La Sicilia è un argomento simile a quello dei problemi della scuola nei giornali nazionali. Temi che fanno sbadigliare la gente. Si sa che c'è la Sicilia, che è importante, è centrale per tutti i meccanismi della contemporaneità, ma a nessuno interessa". Basti pensare, conclude Buttafuoco con "tutto il rispetto", che la "vetrina del turismo in Italia è la Riviera Adriatica e non la Sicilia che è il posto in assoluto della bellezza, dell'ospitalità e della magnificenza".
Un "misfatto vergognoso" che svela oltretutto una "situazione miseranda". Giovanni Puglisi, rettore dell'Università Kore di Enna e rettore emerito dell'Università Iulm di Milano, non usa giri di parole per commentare con l'AdnKronos il caos alle urne di Palermo. "Il mio commento - afferma infatti Puglisi - è soltanto uno, è una cosa vergognosa non soltanto per coloro che hanno compiuto questo misfatto. Non sta in nessuna parte al mondo che più di cento presidenti di seggio improvvisamente non si presentino. Posso capire che la malattia fermi 5, oppure 10 o 20 presidenti ma non più di cento. Chiaramente non spetta a me il compito, che sarà invece della Procura, di fare illazioni su azioni preordinate o altro, anche perché temo che la situazione sia più miseranda. Probabilmente, infatti, e provo a sparare a salve, c'entra la partita del Palermo. Quello che ritengo paritariamente vergognoso è che la preparazione di un evento del genere avvenga con una modalità singolare".
"Mi è stato detto - afferma infatti Puglisi - che a Palermo, mentre gli scrutatori vengono scelti con la procedura normale, i presidenti vengono scelti da un elenco costituito sulla base delle designazioni dei consiglieri comunali". Si tratta "di una norma legislativa regionale introdotta con la legge regionale che due o tre anni fa abbassò il quorum per l'elezione del sindaco al primo turno dal 50% più 1 al 40% +1. Se le cose stanno così mi sembra in primo luogo singolare che i presidenti dei seggi siano indicati dai consiglieri comunali; in secondo luogo, chi doveva gestire questo tipo di assegnazioni doveva fare un sondaggio di disponibilità perché sapevamo da parecchio tempo che si votava il 12 giugno".
"Credo che nel Terzo Mondo - osserva Puglisi - queste cose non accadano perché ci sono gli osservatori dell'Onu, dell'Ocse. Accadono da noi, in un Paese che si suppone avanzato. La cosa resta ugualmente grave dal punto di vista della metodologia di nomina. La magistratura se ne occuperà, però prima che si arriverà a una decisione chissà cosa accadrà", conclude Puglisi.
"Una vicenda davvero surreale, ma sarebbe bastato usare un pizzico di buon senso...", afferma all'Adnkronos lo scrittore siciliano Gaetano Savatteri, autore dei romanzi da cui è stata tratta la serie televisiva 'Makari' in onda su Rai1.
"Sarebbe stato sufficiente il semplice spostamento della partita, che era simbolica per l'intera città - osserva Savatteri - Era prevedibile che la grande attesa per questa gara e per la promozione del Palermo (vittoria che c'è stata con il passaggio dei Rosaneri in serie B, ndr) avrebbe avuto un impatto anche sulla composizione e sulla presenza dei componenti ai seggi elettorali. Tra l'altro, in tanti hanno pensato che la partita sarebbe stata spostata, anticipata o posticipata di un giorno. Ma questo poi non è avvenuto, forse per esigenze di audience tv. Sicuramente, è stata una domenica che ha visto troppe cose 'in gioco', nel vero senso della parola. Forse quando si vota, non basta il silenzio elettorale, serve anche il silenzio calcistico... ".