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Le sfide dell'Occidente in 'Rompere l'assedio' di Roberto Arditti

Il giornalista nel suo ultimo libro riflette sui diversi problemi da affrontare per il futuro dell'Italia e dell'Europa

La copertina del libro del giornalista Roberto Arditti
La copertina del libro del giornalista Roberto Arditti
07 giugno 2024 | 18.36
LETTURA: 2 minuti

Gli italiani diminuiscono di anno in anno. La popolazione residente è in calo costante e nel 2023 - anno in cui si sono registrate soltanto 379mila nascite - la popolazione è scesa sotto i 59 milioni di abitanti. Il cosiddetto inverno demografico pesa come un macigno sul futuro del Paese. Occorre invertire la rotta perché "la situazione non può reggere". Una sfida per l'Italia e, più in generale per l'Europa, sulla quale il giornalista Roberto Arditti si interroga nel primo capitolo del suo saggio 'Rompere l'assedio. L'Occidente si salva solo se capisce le vere sfide del nostro tempo', pubblicato da Paesi Edizioni. La questione demografica, in Italia e non solo, rappresenta il primo grande tema sul quale il giornalista riflette. "Rimane lampante - sostiene - come un pacchetto di aiuti è strumento inevitabile, persino doveroso, per ogni governo, indipendentemente dall'appartenenza politica di chi è al potere".

L'Occidente, però, oltre alla sfida demografica, deve fare i conti con altri due importanti fronti aperti, quello delle armi e quello della politica. "E' arrivato il momento di dire le cose come stanno. La corsa alle armi - osserva Arditti - è, innanzitutto, un progetto di controllo della situazione interna e di proiezione di potenza all'esterno delle numerose autocrazie del mondo che hanno capito un concetto molto semplice: meglio investire miliardi nella repressione e nell'organizzazione militare dell'uso della forza anziché indire libere elezioni".

Un punto essenziale, questo, alla luce della guerra in Ucraina sferrata dalla Russia e della corsa agli armamenti messa in atto da numerosi Paesi nel mondo. Non a caso un capitolo del saggio è intitolato 'L'esercito del Modi' e un altro 'I tamburi di guerra degli Ayatollah'.

"Abbiamo consapevolezza della reale complessità della sfida che abbiamo di fronte? Conosciamo - si chiede Arditti - le forze che stanno cambiando lo scenario internazionale con una rapidità mai vista nella storia? Sappiamo, almeno nei tratti essenziali, quali sono i fattori decisivi di una scontro su più livelli che prefigura un secolo assai diverso da quello che avevamo immaginato?". Domande che aprono la strada a un'osservazione che mette in evidenza, in fondo, i tanti problemi con cui l'Occidente deve misurarsi in questa fase storica. "La verità - afferma infatti Arditti - è che il quadro non è chiaro nemmeno per gli esperti che spesso riescono a ragionare con lucidità solo per il proprio settore di conoscenza. Ancor meno puntuale è, spesso, la capacità delle classi dirigenti di avere una visione completa o, quantomeno, sufficientemente articolata".

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