"Io sto leggendo 'Coventry' di Rachel Cusk e suggerisco ai lettori 'T' di Chetna Maroo"
Una storia legata alla provincia che acquista però una dimensione "universale". Ma anche un dolore privato che è sempre "sullo sfondo" senza essere "pesante". Donatella Di Pietrantonio, fresca vincitrice del premio Strega con 'L'età fragile', suggerisce a quanti inizieranno le vacanze nelle prossime settimane di mettere in valigia 'T' di Chetna Maroo (Adelphi), autrice di origini keniote che vive a Londra. "E' la storia del lutto di una madre - dice all'AdnKronos Di Pietrantonio - raccontato con la voce narrante di una figlia. Un argomento molto consonante con i miei temi", osserva la scrittrice che aggiunge: "Quello che è straordinario è il modo di raccontare questo lutto che è sempre sullo sfondo, dietro, è sempre una presenza molto forte ma non pesante". Il libro "è anche la storia della voce narrante che descrive il periodo successivo alla perdita della madre".
Il volume che invece sta leggendo Di Pietrantonio è 'Coventry' (Einaudi) della canadese, ora residente in Francia, Rachel Cusk. "E' un libro - osserva la scrittrice - che mi sta piacendo molto, anche se sono ai primi capitoli. Intanto è molto giusto il sottotitolo, 'Sulla vita, l'arte e la letteratura'. E' una riprova, se ce ne fosse bisogno, del talento di questa autrice nel combinare racconto e saggio passando da piccoli dettagli della sua vita a considerazioni generali e universali. Per esempio, nel primo capitolo che si intitola 'La Guida come metafora', troviamo un ritratto bellissimo della provincia". Un ambito narrativo, quello della provincia, "in cui mi ritrovo molto - dice la scrittrice abruzzese nata ad Arsita, piccolo paese nel teramano - soprattutto nella descrizione dei personaggi e dei loro mondi attraverso ad esempio le abitudini alla guida".