Le foto di Camilla Liconti e le parole di Ludmilla Nakaema alla galleria Frissòn
Giovedì 4 maggio nel cuore di Roma, da Frissòn, in via dei Cartari 7, una mostra trasporterà il pubblico nell'universo del 'Mabui', attraverso le pagine di 'Mabuya', la prima 'zine' nata dalla collaborazione tra la fotografa Camilla Liconti e la scrittrice Ludmilla Nakaema. Il Mabui (o Mabuya) è un concetto radicato nella cultura dell'isola giapponese di Okinawa, che possiamo accomunare a tutto quello che in Occidente chiamiamo spirito, l'essenza di noi stessi.
Secondo la tradizione, ogni essere umano è dotato di un Mabui unico e insostituibile. Ognuno di noi, però, nel corso della vita, a causa di un forte dolore, trauma o schock può perderlo durante il proprio cammino. Privati del Mabui, entriamo in uno stato 'dormizione', siamo incapaci di vivere. Per ritrovarlo bisogna cercarlo nel punto in cui lo abbiamo smarrito, solo così possiamo tornare noi stessi.
Sulle pagine di Mabuya sono contenute immagini e parole a tessere un piccolo mondo onirico, in cui la metamorfosi si rende manifesta nel compimento di quel viaggio personale e universale di ognuno di noi: il tornare ad abitare pienamente noi stessi. La mostra, oltre che da immagini e parole sarà corredata da video, musica e alcune opere dell'artista Yurika Nakaema.