Verso nuove misure e divieti per arginare il contagio da coronavirus. Lo chef: "Siamo col culo per terra"
"Siamo messi con il culo per terra, anzi: con il culo sulla brace!". Non usa davvero mezzi termini lo chef Gianfranco Vissani, commentando all'Adnkronos le nuove ipotesi di restrizioni per i ristoranti, anche a pranzo nei weekend in zona gialla, e annunciando: "Scriverò una lettera aperta di protesta indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi.
"Capisco che contrastare il contagio del Covid è la preoccupazione principale; ma noi siamo di fatto chiusi da cinque, sei mesi e non arrivano neanche gli aiuti, perché non li daranno a chi ha debiti o pendenze fiscali e passeranno all'Agenzia delle Entrate - spiega lo chef - Ecco come funziona lo Stato italiano! E neanche si può fare causa allo Stato... Si devono vergognare".
Si chiede Vissani: "Possibile che anche una persona straordinaria come Draghi pensi di chiudere pure a mezzogiorno i ristoranti, che sono il luogo più scuro che possa esserci in Italia? Sono veramente desolato, ci troviamo in una situazione pietosa, che riguarda i grandi chef come i piccoli ristoratori, i ristoranti a conduzione familiare: come si fa a non capirlo? Per quanto tempo possiamo ancora andare avanti? - sono le sue domande inevase - Il rischio è di rimanere tutti con le mani in mano e il culo per terra, anzi con il culo sulla brace...".
(di Enzo Bonaiuto)