Femministe, famiglie arcobaleno e cittadini in marcia per protestare contro i relatori del Congresso delle famiglie
In 20 mila per le forze dell'ordine, in 40 mila per gli organizzatori. Tanti i partecipanti al corteo contro il Congresso mondiale delle famiglie. Un corteo colorato e festoso che ha percorso le vie del centro di Verona, dopo la partenza dal piazzale della stazione. Quando il lungo serpentone è arrivato sotto il volto di piazzale Cittadella, a poche decine di metri da piazza Bra e dalla sala della Gran Guardia, si sono levati fischi e slogan contro i congressisti e accensione di fumogeni colorati e si è alzata la tensione, con gli agenti della polizia di Stato in tenuta anti sommossa che hanno contenuto i manifestanti più agitati. Tensione che è poi scesa, e il corteo è quindi proseguito tranquillamente allontanandosi da piazza Bra.
Un flash mob con girotondi, canti e balli si è svolto sul ponte di Castelvecchio prima della manifestazione. A promuoverlo oggi, le associazioni delle famiglie arcobaleno, 'Non una di meno' e l'Anpi. Un flash mob per affermare i diritti delle donne, in difesa della Legge 194, con tante donne che indossavano guanti in gomma colorati per dire con forza che "il luogo delle donne non è a casa a lavare piatti e pavimenti, ma in piazza per esprimere la propria indipendenza e autonomia", hanno spiegato le organizzatrici della manifestazione. Da Castelvecchio il corteo dai colori arcobaleno si è quindi diretto in stazione per congiungersi con il corteo della Cgil.
In testa al corteo anche Laura Boldrini: "Fare come gadget un feto è semplicemente mostruoso" ha sottolineato l'ex presidente della Camera. "Vuole mandare un messaggio terribile ovvero che le donne che, con sofferenza, chiedono di interrompere una gravidanza sono delle assassine. Questo non si può accettare. C'è una legge dello Stato e queste persone sono tenute a rispettare questa legge. Nessuno sta minacciando la famiglia tradizionale, io vedo che invece sono minacciate continuamente coppie omosessuali".