"Il documento dell'ex Sant'Uffizio riflette le posizioni di chiusura ancora presenti in larga parte all'interno del Vaticano, più che il pensiero profondo di Papa Francesco, sicuramente più aperto e più avanti rispetto alla Chiesa nel suo insieme...". E' quanto sostiene all'AdnKronos il filosofo Gianni Vattimo, teorico del 'pensiero debole', dopo la 'frenata' espressa dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, presieduta dal cardinale gesuita Luis Ladaria Ferrer, con cui si ribadisce il no alla benedizione da parte dei sacerdoti delle coppie omosessuali, anche in caso di relazioni stabili sancite da unioni civili.
"Del resto - osserva ancora Vattimo, che è cristiano e ha pubblicamente dichiarato la sua omosessualità - la benedizione vaticana equivarrebbe quasi all'ammissione di un matrimonio religioso fra coppie gay, cosa che in questo momento è francamente molto difficile aspettarsi dalla Chiesa cattolica. Papa Francesco, però, ha uno spirito fondamentalmente diverso e non credo che questo documento ufficiale vaticano sia davvero pienamente e totalmente conforme al pensiero che sta segnando il pontificato di Jorge Mario Bergoglio".
Per Vattimo, "si tratta di un'iniziativa dell'ex Sant'Uffizio che dimostra indirettamente come ci siano difficoltà all'interno del Vaticano a 'digerire' le novità espresse da Papa Francesco. La questione rimane comunque aperta".
Certo, conclude il filosofo, "questo documento non mi stupisce ma comunque mi dispiace, anche se continuo a ritenere che sia difficile che dalla Chiesa possa arrivare un netto 'sì'. Forse, vista la quasi impossibilità di prendere una posizione apertamente favorevole, sarebbe meglio per il Vaticano non parlarne proprio...".
(di Enzo Bonaiuto)