"Per la quarta dose è ancora presto"
"Siamo ancora in pandemia, in una fase di crescita molto significativa dei contagi di cui non si prevede il picco e l'endemizzazione del virus è uno scenario possibile, ma non attuale". Lo afferma Silvio Brusaferro, professore ordinario di Igiene all'Università di Udine, presidente dell'Istituto superiore di sanità e membro del Cts, a 'La Stampa'. "Siamo ancora in pandemia, in una nuova fase caratterizzata dalla variante Omicron arrivata all'80 per cento dei contagi e da quasi il 90 per cento della popolazione vaccinata. Questa combinazione, nonostante la crescita dell'infezione molto significativa e l'impatto notevole sul servizio sanitario, rende il quadro meno grave di quanto sarebbe stato senza vaccini e misure in atto".
La speranza è che a un certo punto vaccinati e guariti creino un muro contro Omicron? "Certo, se il numero dei suscettibili al virus si riduce, cala l'indice di contagio Rt. Il problema è che Omicron può infettare anche una parte dei vaccinati, seppur con minore probabilità. Omicron convivrà con Delta? Di questo passo la sostituirà". "Invece di discutere su cosa succederà bisogna guardare i dati e prepararsi a eventuali novità con coperture vaccinali, farmaci e monitoraggio" aggiunge. La terza dose, intanto, "protegge molto bene dalla malattia grave, se ne sta studiando la durata ed è presto per parlare della quarta".