Oltre 500mila dosi nel Paese da distribuire alle Regioni: tutto quello che c'è da sapere
Vaccino Moderna in Italia, in arrivo oltre 500mila dosi da distribuire alle Regioni in base al piano vaccinale nazionale. Ma quali sono le caratteristiche del prodotto? Dal bugiardino passando per le dosi necessarie, chi lo produce fino agli effetti collaterali e al consenso informato da firmare, ecco tutte le ultime informazioni disponibili rese note dal ministero della Salute e aggiornate al 31 marzo 2021.
Il 'COVID-19 Vaccine Moderna' è prodotto da Moderna Biotech, azienda statunitense che opera nel campo delle biotecnologie. Quello dell'azienda Usa - si legge sul sito del ministero - è un vaccino a mRNA (RNA messaggero) contro COVID-19 (modificato a livello dei nucleosidi). La sua efficacia è del 93,6% a partire da 14 giorni dopo la somministrazione della seconda dose.
La modalità di somministrazione consiste in due iniezioni, solitamente nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di almeno 28 giorni l’una dall’altra. In soggetti con malattia febbrile severa o infezione acuta la vaccinazione deve essere posticipata. La presenza di un’infezione minore e/o febbre di bassa entità non deve invece ritardare la vaccinazione, si legge nel 'bugiardino' Aifa.
Come per le altre iniezioni intramuscolari, il vaccino - si legge ancora - deve essere somministrato con cautela a soggetti che ricevono terapia anticoagulante o sono affetti da trombocitopenia o da qualsiasi disturbo della coagulazione (come l’emofilia), poiché in questi soggetti possono verificarsi sanguinamento o formazione di ematomi in seguito alla somministrazione per via intramuscolare. La prima dose somministrata risale al 14 gennaio 2021.
Il vaccino Moderna si conserva in congelatore a una temperatura compresa tra -25°C e -15°C, ed è stabile tra +2°C e +8°C per 30 giorni se in confezione integra.
Qui il pdf del documento Aifa con il 'bugiardino' del prodotto: nel testo composizione, conservazione, ecc. Tra le controindicazioni segnalate, l'ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Queste le reazioni avverse più comunemente segnalate secondo il 'bugiardino' Aifa: "Dolore in sede di iniezione (92%), stanchezza (70%), cefalea (64,7%), mialgia (61,5%), artralgia (46,4%), brividi (45,4%), nausea/vomito (23%), tumefazione/dolorabilità ascellare (19,8%), febbre (15,5%), tumefazione (14,7%) e arrossamento (10%) in sede di iniezione. Le reazioni avverse sono state normalmente di intensità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni. Una frequenza leggermente inferiore di eventi di reattogenicità è stata associata all’età più avanzata. Complessivamente, l’incidenza di alcune reazioni avverse è stata più elevata nei gruppi di età inferiore: l’incidenza di tumefazione/dolorabilità ascellare, stanchezza, cefalea, mialgia, artralgia, brividi, nausea/vomito e febbre è stata maggiore negli adulti di età compresa tra 18 e <65 anni rispetto a quelli di età ≥65 anni. Le reazioni avverse sistemiche e locali sono state segnalate più frequentemente dopo la Dose 2 piuttosto che dopo la Dose 1".
Qui invece il pdf del consenso informato che i cittadini dovranno firmare prima della somministrazione.