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Internet: raccolta fondi #Unbacinoperahmed, '75mila euro per tornare a camminare'

Ahmed Barkhia, 31 anni, da 8 anni lotta contro malattie che gli stanno togliendo l'uso delle gambe. Per sottoporsi a un intervento chirurgico di avanguardia, in una clinica in Belgio, ha avviato una campagna di donazioni sul web

Internet: raccolta fondi #Unbacinoperahmed, '75mila euro per tornare a camminare'
18 novembre 2014 | 12.44
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Una campagna di raccolta fondi #Unbacinoperahmed per vincere la corsa contro il tempo e raggiungere la cifra di 75.000 euro, che gli consentirà di sottoporsi a un intervento chirurgico d'avanguardia e di riacquisire completamente l'uso delle gambe. Ahmed Barkhia, 31 anni, nato a Roma, soffre di nanismo ipofisario e da 8 anni anche di osteonecrosi e acondroplasia displasica con coxartrosi femorale bilaterale, malattie che colpiscono l’area del bacino e che gradualmente gli stanno togliendo l’uso delle gambe. Ahmed ha consultato i maggiori esperti in ortopedia, osteopatia, chinesiterapia, ma, spiega all'Adnkronos, "nessuno di loro mi ha mai dato una risposta efficace". Senza contare i soldi spesi per visite e accertamenti.

"Nel 2006 abbiamo dovuto vendere l'attività di famiglia - racconta Ahmed - ma mi metto nei panni di un nullatenente che ha lo stesso problema e mi ritengo fortunato: anche se soffro, sorrido sempre perché penso che ci sono persone che stanno peggio di me e mi reputo comunque fortunato. E poi la negatività ci distrugge". Ahmed, appassionato di sport, fino a qualche anno fa si dedicava ad attività come il nuoto, il trekking e il rugby, oggi per muoversi è costretto a usare le stampelle ma vorrebbe tornare a fare la vita 'normale' che faceva fino a qualche anno fa, senza rassegnarsi all'idea di finire su una sedia a rotelle.

Ma bisogna fare in fretta. "Dopo essere stato in noti centri specializzati in tutta Italia, all'estero ho scoperto che esistono tecnologie migliori. Due anni fa mi sono ritrovato a Cambridge, dove ho avuto modo di conoscere la comunità medica e di stringere contatti che mi hanno riportato in Italia. Ho avuto la fortuna di conoscere il dottor Koen De Smet e il dottor Alessandro Calistri, che per la prima volta si sono interessati a me 'umanamente' e mi hanno rassicurato proponendomi un intervento che mi riporterà a una vita normale con la possibilità di ritornare a fare attività sportiva".

"Purtroppo il costo di questo intervento, che prevede l’azione su entrambe le anche, è molto elevato: costa 75.000 euro e sarà eseguito nella clinica Hip-Clinic a Ghent, in Belgio. Per raggiungere la possibilità di essere operato in tempo, prima che la degenerazione del problema mi porti a non poter più camminare, a luglio ho attivato una campagna di raccolta fondi attraverso una piattaforma dedicata a queste attività: vorrei solo poter tornare alla vita che ho perso a causa di questa patologia".

"In Italia mi hanno spiegato che la sostituzione dell'anca si può fare - spiega ancora Ahmed - ma la tecnologia che applicherebbero è vecchia: la protesi avrebbe una durata di circa 20 anni, ma io ho 31 anni e arriverei a un grado di usura molto più velocemente di una persona anziana, senza contare che tornerei a camminare ma con molte limitazioni. La protesi che invece dovrei mettere, in ceramica e di ultima generazione, mi garantirebbe elasticità tale e forza da permettermi di poter ritornare a fare quello che facevo prima. Perché a 31 anni devo precludermi questa possibilità?".

"Entro novembre avrei dovuto fare l'intervento sulla prima anca per evitare peggioramenti gravi, ma non ho i fondi sufficienti - spiega - So che più giorni passano e più sto consumando la mia riserva di osso, dove saranno innestati gli impianti. L'obiettivo non l'ho potuto raggiungere in tempo, 75mila euro sono veramente tanti, per questo ho chiesto di dividere l'operazione in due fasi, noi giochiamo contro il tempo, il rischio è di finire su una sedia a rotelle. Ma io credo in questa campagna e nella gente che sceglie di supportarmi". E intanto si moltiplicano sui social network e sul web le iniziative a sostegno della causa di Ahmed: c'è chi ha creato dei gadget per aiutarlo e chi ha promosso aste online e forse prossimamente un gospel potrebbe essere organizzato in suo onore nella chiesa valdese di piazza Cavour a Roma. "Ringrazio tutti quelli che mi stanno aiutando - conclude - l'umanità è il segreto per cui le cose si muovono. Ricordo una frase che mi ripete spesso mio padre: uno stuzzicadenti solo lo spezzi ma prova a prenderne 100 insieme e vedi se ci riesci". Per aderire alla campagna di Ahmed la raccolta fondi sulla piattaforma dedicata è al link http://ahmedbarkhia.net.

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