Incidente nella zona intorno a Stresa, nel Verbano: la cabina caduta in un bosco. Deceduto uno dei due bimbi feriti. Un altro bambino in codice rosso
Una cabina della funivia è caduta sul Mottarone, nella zona intorno a Stresa nel Verbano: 14 i morti, tra cui un bambino di 9 anni, mentre un altro bimbo di 5 è rimasto ferito. I due bambini sono stati trasportati in codice rosso dall'elisoccorso del 118 a Torino all'ospedale Regina Margherita. Le condizioni del più grande sono apparse subito gravissime: nell’urto ha riportato un brutto trauma cranico, un trauma toracico e fratture agli arti ed è "deceduto dopo alcune ore per un arresto cardiaco da cui non siamo più riusciti a riprenderlo", ha spiegato il direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle, insieme a Fabrizio Gennari, direttore della chirurgica pediatrica.
Il bimbo di cinque anni, arrivato in elicottero all’Ospedale infantile, da un primo esame è arrivato cosciente e avrebbe riportato diversi traumi tra cui al cranio, al torace all’addome e la frattura degli arti inferiori. "Adesso continueremo a lavorare sul secondo bimbo per fare tutto quello che possiamo per salvarlo", ha aggiunto La Valle. "Stiamo lavorando al massimo per mantenerlo stabile e poter avere un risultato buono", ha osservato Gennari.
I sanitari hanno poi ribadito che al momento non ci sono informazioni sui familiari dei bambini. "Faccio un appello - ha detto La Valle - se qualcuno conosce e ci può dare qualche informazione in questo momento non sappiamo chi siano".
"Al momento quello che sappiamo è che tra le vittime ci sono turisti italiani e anche stranieri extraeuropei", ha detto all'Adnkronos il prefetto di Verbania Angelo Sidoti. "I soccorsi sono stati tempestivi - sottolinea il prefetto che si è recato subito sul luogo della tragedia insieme al questore. Le operazioni di identificazioni delle vittime sono in corso".
LA DINAMICA - La cabinovia è precipitata per “15-20 metri, poi ha rotolato per qualche decina di metri e si è fermata contro due tronchi di alberi”, spiega Giorgio Santacroce, tenente colonnello del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania. L’incidente è avvenuto poco prima delle 12 e l’impatto è stato devastante tanto che alcuni corpi sarebbero stati sbalzati e trovati ad alcuni metri di distanza dal cavo tranciato.
PROCURA - "Per ora procediamo per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, poi dobbiamo verificare anche la fattispecie dei reati colposi di attentato alla sicurezza dei trasporti, anche in base alla natura pubblica o meno dell'impianto", ha detto il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi che ha aggiunto: "L’intera area è stata posta sotto sequestro e nomineremo dei tecnici per accertare le cause dell'incidente". Il procuratore ha poi proseguito sottolineando che da un primo esame "la funivia aveva quasi terminato la sua corsa mancavano pochi metri all’arrivo" mentre rispetto al fatto se il cavo si sia rotto o sganciato ha precisato: "non è un accertamento che può essere fatto nell’immediatezza sarà necessario fare verifiche di carattere tecnico".
SOCCORSI - "All'inizio si parlava di 5 deceduti e di tre feriti gravi, poi siamo arrivati a 13 morti nell'ultimo messaggio che mi è arrivato. So che ci sono dei turisti tedeschi, sono stato contattato per capire come fare con l'ambasciata. Sono più di 20 anni che sono al soccorso alpino, dal 1998 sono formatore della scuola nazionale e responsabile della provincia di Verbania da nove anni. Una cosa così grossa non l'ho mai vissuta qui, sono stato a Rigopiano e in altri eventi tragici in Italia, ma da noi mai così", dice all'Adnkronos Matteo Gasparini, responsabile del soccorso alpino della provincia di Verbania.
L'IMPIANTO - Chiusa nel 2014 una revisione generale, la funivia del Mottarone ha riaperto nel 2016 dopo due anni di lavori di manutenzione e ammodernamento, affidati alla società Leitner. Il 13 agosto 2016 è stata inaugurata la riapertura della funivia e tra ottobre-dicembre 2016 sono state anche rinnovate le relative stazioni di riferimento della funivia. Una scelta quella di chiudere non senza incertezze vista la longevità dell'infrastruttura. I lavori per la funivia che collega Stresa e la cima del Mottarone partono nel 1963 per sostituire il vecchio percorso ferroviario datato al 1911, con tanto di stazione in stile Liberty, con un nuovo impianto più funzionale e veloce. I lavori, affidati alla ditta Piemonte Funivie, vanno avanti alcuni anni fino all'inaugurazione dell'impianto il primo agosto del 1970.
Nel 2002 la funivia è stata sottoposta a una revisione straordinaria eseguita dalla ditta Poma Italia (ora Agudio). Nel 2009, a completamento dell'opera, è stata costruita dalla società Leitner una seggiovia biposto che dalla stazione di arrivo della funivia al Mottarone conduce alla croce in vetta al monte (1491 m s.l.m.), alle piste da sci e ad Alpyland, una nuova area divertimenti sorta nel 2010, e costituita da un alpine coaster (bob su rotaia).
La funivia è strutturata in due tronconi, ciascuno con due cabine dalla portata di 35 persone. Il primo troncone della funivia parte a 205 m in località Lido di Carciano, a Stresa e raggiunge la Località Alpino, dove si trova il Giardino botanico Alpinia. Il secondo tronco parte agli 803 m dell'Alpino e raggiunge un pianoro immediatamente sotto la vetta del Mottarone, posto a 1385 m, da questa posizione è possibile raggiungere i 1491 m a piedi o con una seggiovia realizzata nel 2009.
"I controlli, le verifiche, la manutenzione sono tutte a posto. Poi quel che è accaduto è tutto da verificare", ha detto l'avvocato Pasquale Pantano, difensore della società che gestisce la funivia del Mottarone, parla dopo l’incidente. L'impianto, da quanto risulta, è di proprietà del Comune di Stresa.
COMMISSIONE - Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili ha istituito una Commissione ispettiva con il compito di “individuare le cause tecniche e organizzative” che hanno provocato il gravissimo incidente della funivia di Stresa. Il Capo del Dipartimento per i trasporti e la navigazione del Mims, Mauro Bonaretti, ha firmato il decreto istitutivo della Commissione di esperti, presieduta dal prof. Gabriele Malavasi, che dovrà redigere una relazione dettagliata da presentare al Ministro sulle cause tecniche e organizzative che hanno provocato l’incidente.
Questa Commissione, voluta da Ministro in considerazione della gravità di quanto accaduto, svolgerà approfondimenti specifici, che si aggiungono agli accertamenti della Direzione Generale per le Investigazioni Ferroviarie e Marittime - DGFEMA, organismo investigativo indipendente previsto dalla normativa europea. DGFEMA ha avviato un’inchiesta finalizzata ad accertare le cause dirette ed indirette dell’incidente e per individuare le azioni più opportune per evitare il ripetersi di eventi analoghi, fermo restando l’accertamento delle eventuali responsabilità, di esclusiva competenza della magistratura.
Intanto, gli uffici competenti del Mims hanno informato che la revisione generale dell’impianto è avvenuta nell’agosto del 2016, i controlli si sono poi susseguiti a luglio del 2017 e successivamente, tra novembre e dicembre 2020, sono stati effettuati controlli specifici sulle funi. In particolare, a novembre del 2020 sono stati effettuati controlli magnetoscopici sulle funi portanti, sulle funi traenti e sulla fune soccorso. Infine, a dicembre 2020 è stato effettuato da una società specializzata l’esame visivo delle funi tenditrici.