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Terremoto Expo, sette arresti Pm: una cupola pilotava gli appalti

Terremoto Expo, sette arresti Pm: una cupola pilotava gli appalti
08 maggio 2014 | 21.48
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Milano, 8 mag. (Adnkronos/Ign) - Una "cupola di appalti", retta da un'alleanza perfetta in cui l'interesse politico, ma anche la carriera professionale sono le molle per una corruzione che in Lombardia ha investito gli appalti Expo e quelle della sanità. Una nuova tangentopoli i cui nomi riportano a quelli dell'inchiesta di 20 anni fa. Oggi in manette sono finiti Primo Greganti, l'ex funzionario del Pci-Pds tra i protagonisti della stagione di Mani Pulite e l'ex parlamentare della Democrazia Cristiana e attuale collaboratore dell'ufficio politico del Ppe a Bruxelles, Gianstefano Frigerio. Arrestati anche Angelo Paris, direttore generale divisione Construction and Dismantling e responsabile ufficio contratti di Expo 2015 di cui è "sorprendente la disponibilità" a "mettere a disposizione informazioni riservate", come spiegano gli investigatori; l'ex senatore del Pdl Luigi Grillo; l'intermediario Sergio Cattozzo (ex segretario regionale Udc in Liguria); l'imprenditore vicentino Enrico Maltauro. Ai domiciliari invece Antonio Rognoni, ex dg di Infrastrutture Lombarde, già coinvolto in un'altra inchiesta.

Ottanta le perquisizioni, eseguite dagli uomini della Guardia di Finanza e della Dia a Milano (anche nella sede della società Expo) e in altre quattordici città tra cui Roma, Torino, Bologna e Genova; diciannove invece le iniziali richieste di arresto. "Abbiamo reciso nel più breve tempo possibile i rami malati per consentire ad Expo di ripartire al più presto" spiega il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati. Gli indagati devono rispondere a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, turbativa d'asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

Un'inchiesta, uno dei filoni dell'indagine Infinito, coordinata dal sostituto procuratore Ilda Boccassini, insieme ai pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio, in cui la "pericolosità" della presunta associazione a delinquere è rappresentata dalla capacità di disporre di "ramificazioni in diversi settori dell'amministrazione e agganci politici" di qualsiasi schieramento. Un'organizzazione, che si riuniva tutti i giorni della sede del circolo culturale Tommaso Moro di cui era presidente Frigerio - a sfregio al richiamo 'all'ottimo Stato' contenuto nelle sue 'Utopie' - ma che non disdegnava il mercoledì ristoranti e alberghi romani. Un'associazione, (nella sede del circolo di via Andrea Doria "sono stati filmati passaggi di denaro", spiegano gli inquirenti) pronta a turbare gare d'appalto con la promessa ai pubblici ufficiali di "avanzamenti di carriera in cambio di protezione politica". Una "squadra" con una "capacità impressionante di interventi in appalti sanitari", o sulla nascente Città della Salute, ma capace anche di interessarsi al prossimo grande evento di Milano: ecco dunque che spuntano, nelle 612 pagine di ordinanza, diramate dal gip Fabio Antezza, eventuali pressioni nei confronti del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni sulla realizzazione del progetto sulle Vie D'Acqua.

E che le larghe intese, l'appoggio bipartisan dei politici venga cercato continuamente lo dimostra l'elenco di nomi che scorre pagina dopo pagina: dall'ex premier Silvio Berlusconi, all'ex segretario del Pd Pierluigi Bersani, dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi a Gianni Letta e Cesare Previti (nessuno risulta tra gli indagati). Frigerio si sarebbe speso, attraverso l'invio di bigliettini ad Arcore, per raccomandare a Silvio Berlusconi e Roberto Maroni il manager Paris come successore di Rognoni al vertice della società Infrastrutture Lombarde. Un cambio "per garantirsi turbative di appalti nel relativo settore per il futuro", secondo il gip. Anche la nomina in Sogin diventa di importanza strategica: "Verdini e Matteoli starebbero indicando Saglia per la guida di Sogin s.p.a. - dice Frigerio al suo interlocutore - con il quale il loro amico Nucci e? in disaccordo" e del caso viene 'investito' Greganti, ma l'obiettivo è anche "l'altra sponda politica". Non manca il riferimento a Bersani ("Greganti era convinto che si potesse ancora correre su Nucci presidente perché? Pierluigi Bersani ha detto 'io sono d'accordissimo'", si legge nell'ordinanza) e sempre a Greganti si pensa come all'uomo in grado di 'avvicinare' il commissario unico della societa' Expo, Giuseppe Sala ('Sala e? piu? legato alla gente che Primo conosce, cioe? Boeri e quelli li, al Pd', dice Frigerio in un'intercettazione).

In una conversazione datata 29 aprile 2013 l'ex parlamentare Dc "asserisce anche che deve mandare un biglietto a Maurizio Lupi (dal 27 aprile 2013 ministro delle Infrastrutture), con il nome di Antonio (Rognoni) per suggerirglielo come presidente Anas". E nell'ordinanza non manca il riferimento a Fabrizio Sala consigliere regionale con delega all'Expo 2015 e di nuovo a Maroni. In un dialogo, Frigerio dice "adesso l'unica linea seria da seguire e? due passaggi, primo portar dentro Paris, secondo passaggio e? che Enrico (l'imprenditore veneto Maltauro, ndr) si coltivi il suo Tosi bene e io mi coltivo il mio Maroni bene come ho fatto".

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