di Chiara Moretti
E' stata un'estate segnata dalle violenze sulle donne. Sull'onda delle polemiche, nate dopo quella di Rimini commessa su una 26enne da un 'branco' di quattro persone davanti al fidanzato e poi replicata in strada su una trans, ma anche quella di Jesolo su una 17enne, l'attenzione mediatica si focalizza sempre più sugli stranieri. Dai dati aggiornati, forniti all'Adnkronos dal ministero dell'Interno risulta, però, che sono in aumento le violenze sessuali che sarebbero state commesse dagli italiani, mentre diminuiscono di poco quelle che vedono responsabili gli stranieri. Se si fa un rapido calcolo il rapporto indica che questi ultimi sono responsabili dei 3/5 degli stupri.
Le segnalazioni, riferite ai nostri connazionali denunciati o arrestati per delitti commessi nel nostro Paese, sono 1534 nei primi sette mesi di quest'anno contro i 1474 dello stesso periodo del 2016. Mentre le violenze con stranieri sotto accusa sono in leggerissima diminuzione, anche se come sopra già sottolineato in percentuale molto più alta, considerando la popolazione: 904 da gennaio a luglio di quest'anno contro le 909 dello stesso periodo dell'anno scorso.
Un dato positivo su tutti. Anche perché un delitto così grave non può avere bandiera. Il numero complessivo delle violenze sessuali da inizio anno è diminuito a luglio. Nel periodo compreso tra gennaio e luglio 2017 sono state 2333, contro le 2345 denunciate nello stesso periodo dell'anno scorso.
Non sono mancati casi "sia da parte di italiani che di stranieri", dice all'Adnkronos la presidente di Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, "per questo più che fare una differenza di cittadinanza direi che il problema è che sta passando un messaggio tremendo di impunità, perché gli stupri in Italia sono all'ordine del giorno". Anche la vicenda del "post su Facebook del mediatore culturale, che ha scritto 'lo stupro alla donna piace', è pesantissimo", conclude la presidente di Telefono Rosa, chiedendosi con amarezza: "Ma come viene scelta certa gente?".