"Sulla revisione incrocio le dita"
"Certamente il mio futuro sarà con Rosa fuori dal carcere''. A dirlo è Olindo in una lettera, inviata a Marco Oliva, conduttore della trasmissione Iceberg, in onda alle 20.30 su Telelombardia, a commento dell'istanza di revisione per la Corte d'Appello di Brescia sulla strage di Erba, 17 anni dopo i fatti. "Sono contento che finalmente la richiesta di riaprire il caso è arrivata a Brescia, speriamo bene! Che dire, ora che l'attesa dell'invio è finita non vedo l'ora si recuperi tempo sul riaprire subito il caso, ho sempre paura che qualcuno possa 'mettere il bastone tra le ruote'. Ma lo confido a te, forse più delle altre volte sono un po' più fiducioso nella giustizia. Con Rosa ne parliamo, non tanto, perché il tempo che abbiamo (poco) lo dedichiamo a noi. Cosa dire: incrociamo le dita".
Nel corso del programma verrà fatto ascoltare un audio inedito di Rosa e Olindo intercettati pochi giorni dopo la strage che è stato allegato alla richiesta di revisione. ''Oggi più che mai, ma è da diverso tempo, tutti in carcere mi esprimono sostegno e solidarietà e ci incoraggiano a non mollare. E’ bello e ringrazio sempre tutti. Oggi mi dedico a lavori come imbianchino anche se sto ancora finendo il corso, per questo motivo non sono più addetto in cucina. Spero proprio di uscire dal carcere prima o poi''.
“Siamo andati a controllare i tabulati dell'Enel. I consumi attestano con certezza che all'interno di quell'appartamento c'era un individuo. Elemento confortato dai vicini di casa siriani che abitavano di sotto che prima della strage sentirono dei rumori provenire da quell'appartamento'' dice l’avvocato di Rosa e Olindo, Fabio Schembri ospite questa sera della trasmissione. Il legale anticipa i contenuti della consulenza energetica allegata alla richiesta di revisione. ''Il nostro consulente -spiega Schembri- ha esaminato il consumo energetico del pomeriggio della strage in via Diaz a Erba. Secondo le sentenze, per rendere compatibili Olindo e Rosa, in casa non c'era nessuno. In realtà risulta che i consumi in quel pomeriggio sono stati estremamente notevoli. Questa consulenza comprova che all'interno di casa Castagna poco prima che avvenisse la strage, c'era uno o più individui che utilizzavano la luce, gli elettrodomestici e consumava energia elettrica. Abbiamo escluso che fosse stata lasciata accesa una luce. Abbiamo valutato la tipologia del consumo, che non era solo da luce. Raffaella Castagna esce di casa alle 13 e i consumi iniziamo alle 15, i picchi di consumo sono intorno alle 17. I tre elettrodomestici potrebbero essere una lavatrice, un televisione e un forno a microonde. Nell'imminenza della strage verrà poi staccata la luce, oppure c'è un cortocircuito”.