Operazione antimafia dei carabinieri, in manette il primo cittadino di Tremestieri Etneo. Tra gli undici destinatari delle misure eseguite nelle province di Catania e Palermo esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori. La Commissione Antimafia ha chiesto le carte dell'inchiesta
Tra gli indagati dell'operazione antimafia e anticorruzione dei carabinieri del Comando provinciale c'è anche Luca Sammartino, attuale vicepresidente della Regione siciliana e assessore all'Agricoltura. Per lui il gip etneo ha disposto sospensione per un anno dai pubblici uffici per corruzione aggravata. Sono complessivamente 11 tra esponenti politici, funzionari comunali ed imprenditori i destinatari delle misure eseguite oggi nelle province di Catania e Palermo. Sono accusati a vario titolo di scambio elettorale politico - mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti.
Il Presidente della Regione siciliana Renato Schifani assumerà l'interim delle deleghe di Sammartino. E' quanto filtra da Palazzo d'Orleans. La contestazione riguarda il periodo in cui Sammartino militava ancora nel Pd, nel 2019.
Secondo quanto emerge dall'operazione, Sammartino avrebbe cercato di acquisire informazioni riservate su eventuali indagini a suo carico, procedendo anche alla 'bonifica' della sua segreteria politica. "Proprio in merito alla figura di Sammartino - spiegano infatti gli investigatori dell'Arma -, è stata riscontrata la preoccupazione dello stesso di mettersi al riparo da eventuali attività di indagine in atto nei suoi confronti, escludendo dalle liste i soggetti in odore di criminalità organizzata, dei quali sembrerebbe essersi avvalso in occasione delle elezioni". Inoltre, il vicegovernatore si sarebbe adoperato per porre in essere "attività di vigilanza e di 'bonifica' tecnica" dei locali della sua segreteria politica, "avvalendosi di personale dell’Arma dei carabinieri in servizio e in quiescenza", cercando anche di acquisire "informazioni riservate circa l’eventuale pendenza a suo carico di procedimenti penali".
Sammartino "ha la capacità di incidere pesantemente sulle scelte dell'amministrazione comunale di Tremestieri Etneo, basti pensare alle imposizioni di voto ai consiglieri comunali Ferdinando Smecca e Giancarlo Torre, la sua condivisione del progetto che coinvolgeva Santi Rando, Pietro Cosentino e Mario Ronsisvalle che avrebbe alterato le regole di una onesta competizione elettorale, progetto alla cui realizzazione ha collaboratore attivamente traendone anche benefici personali, l'intervento con i funzionari regionali fondamentale per l'illecito risultato avuto di mira". E' quanto scrive il gip di Catania nella ordinanza che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati del vicepresidente della Regione siciliana.
Per eseguire la 'bonifica' dei locali della sua segreteria politica, Sammartino si sarebbe avvalso di un militare dell'Arma in servizio. Dietro il pagamento di denaro avrebbe ottenuto l'attività di bonifica degli uffici alla ricerca di eventuali microspie. L'obiettivo, per gli investigatori, era mettersi al riparo da eventuali attività di indagine nei suoi confronti. Sul militare il gip si è riservato la decisione. Al termine dell'interrogatorio valuterà l’applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio, come richiesto dalla Procura di Catania.
"Senz'altro allarmante e indicativo di una personalità incline a commettere azioni delittuose è il comportamento dell'indagato Luca Sammartino", scrive quindi il gip di Catania nella misura cautelare. Sammartino era "diretto alla ricerca di informazioni sulla esistenza di indagini a suo carico, anche istigando altri a commettere reati pur di fornirgliele" .
La Commissione parlamentare nazionale Antimafia, a quanto apprende l'Adnkronos, ha chiesto le carte dell'inchiesta di Catania. La stessa Commissione Antimafia, presieduta da Chiara Colosimo, nei giorni scorsi aveva chiesto le carte relative alle inchieste di Bari, Torino e Palermo. Vicende diverse che riguardano casi di presunti voti di scambio oppure presunta corruzione.
"Ho scritto una nota al presidente della Regione, Renato Schifani, per rimettere l’incarico di assessore regionale e vice presidente della Regione dopo essere stato raggiunto da misura cautelare interdittiva in relazione a un’ipotesi di reato lontana nel tempo. Ringrazio il presidente per la fiducia dimostrata nei miei confronti e per il lavoro svolto fin qui", dice il vice governatore siciliano.
"Tengo a sottolineare che non sono coinvolto in ipotesi di reato di mafia né di voto di scambio - aggiunge -. Sono sereno e certo che emergerà la mia totale estraneità ai fatti, risalenti a cinque anni fa, che con stupore leggo mi vengono contestati. Resto fiducioso, come sempre ho dichiarato e non cambierò mai idea, nei confronti del lavoro della magistratura. Continuerò a servire la mia comunità e il mio territorio svolgendo la mia attività politica e di parlamentare regionale", conclude Sammartino.
Oltre 100 carabinieri del Comando provinciale di Catania hanno eseguito nelle province di Catania e Palermo un’ordinanza di misura cautelare, emessa dal gip etneo, nei confronti di 11 tra esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori. Tra i destinatari delle misure anche il sindaco di Tremestieri Etneo (Catania), Santi Rando, accusato di scambio elettorale politico – mafioso e corruzione aggravata e per il quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere.
L'indagine, coordinata dalla Procura distrettuale di Catania e condotta dal nucleo Investigativo cittadino tra il 2018 e il 2021, sarebbero emersi "gli accordi illeciti tra alcuni amministratori del comune di Tremestieri Etneo ed elementi vicini alla cosca Santapaola - Ercolano, riguardanti l’elezione nel 2015 dell’attuale sindaco", ma anche la successiva 'degenerazione affaristica' dell’Ente, messa in atto, spiegano gli investigatori dell'Arma, dai funzionari infedeli mediante "numerose corruttele, per concedere permessi e assegnare lavori agli imprenditori amici".
Nell’ambito di una strategia dei vertici comunali tesa a neutralizzare ogni forma di opposizione politica, spiegano gli investigatori, sarebbe emerso "l’accordo corruttivo" con lo storico consigliere d’opposizione Mario Ronsisvalle (tra i destinatari delle misure e finito agli arresti domiciliari per istigazione alla corruzione), poi transitato tra i sostenitori del sindaco Rando per le amministrative del 2021. In particolare, Ronsisvalle, titolare di una farmacia a Tremestieri, anche grazie all’intervento di Luca Sammartino, principale referente politico del primo cittadino, all’epoca dei fatti deputato all'Assemblea regionale siciliana e attuale vicepresidente della Regione (per cui il gip ha disposto la sospensione per un anno dai pubblici uffici per corruzione aggravata), sarebbe stato avvantaggiato attraverso la riduzione del numero delle farmacie presenti nella pianta organica comunale, promettendo in cambio il sostegno elettorale, per le elezioni europee del 2019, al candidato sostenuto da Sammartino.