"Esasperato da condotte 'mafiose' tenute da anni a mio danno", ha detto l'uomo. Il gip: "Rancore e risentimento covati negli anni"
L'autore della sparatoria di Fidene a Roma, Claudio Campiti, nel corso dell’interrogatorio "ha ammesso le proprie responsabilità spiegando di essere esasperato dalle condotte 'mafiose' tenute da anni in suo danno dagli organi deliberanti del Consorzio, come descritto nel blog". Questo quanto emerge dall’ordinanza di convalida del fermo e di applicazione della misura cautelare in carcere disposta dal gip di Roma Emanuela Attura nei confronti del 57enne che domenica mattina ha ucciso a colpi di pistola quattro donne e ferito due persone durante una riunione del consorzio in un gazebo di via Monte Gilberto.
"Con riguardo ai futili motivi, la spinta criminale del Campiti ha trovato impulso in un rancore e risentimento covati negli anni in ragione di un contenzioso con il 'Consorzio Valleverde', circostanza peraltro pienamente ammessa dall'indagato in sede di interrogatorio", scrive il gip di Roma Emanuela Attura nell’ordinanza.