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Roma, sparatoria Fidene: tre morti, fermato un 57enne - Video

La sparatoria in via Monte Giberto nel dehors di un bar dove era in corso una riunione di condominio. Le vittime sono donne, quattro i feriti: alcuni sono gravi

Adnkronos
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11 dicembre 2022 | 11.06
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È di tre morti e quattro feriti, di cui alcuni gravi il bilancio della sparatoria avvenuta questa mattina in via Monte Giberto, in zona Fidene a Roma. Le tre vittime decedute sono tutte donne. La sparatoria è avvenuta nel dehors di un bar dove era in corso una riunione di condominio. L'uomo che avrebbe fatto fuoco è Claudio Campiti, un 57enne che abitava in quel consorzio. Bloccatosubito dopo la sparatoria dalle persone presenti alla riunione ed è stato poi portato nella caserma del Nucleo radiomobile di Roma dove è stato fermato.

L'ARMA RUBATA STAMATTINA - Campiti sarebbe arrivato questa mattina in apertura del poligono di Tor di Quinto e lì, dopo aver lasciato un documento di identità, avrebbe ottenuto una pistola semiautomatica Glock. L’uomo si sarebbe poi allontanato dal poligono con l’arma, la stessa con cui ha poi aperto il fuoco nel gazebo di via Monte Giberto a Fidene, uccidendo le tre donne. Su questo punto sono ora in corso gli accertamenti coordinati dalla procura di Roma. L’uomo, a quanto si apprende, avrebbe esploso almeno 4-5 colpi prima di essere bloccato.

L'UOMO CHE LO HA FERMATO - "Ha esploso un primo colpo, poi un altro uccidendo una seconda persona. Ha colpito poi la terza donna. Io ero il quarto, ma sono intervenuto per bloccarlo. Mi sono gettato su di lui e l'ho bloccato". È la testimonianza dell'uomo, un sessantenne ora ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma colpito al volto da un proiettile, che ha fermato Campiti.

I FERITI- La prima chiamata alla sala operativa del Nue 112 è arrivata qualche minuto dopo le 9.30 del mattino. Sono seguite poi altre numerose chiamate. Ma già in seguito alla prima richiesta di intervento sono stati attivati il 118 e i Carabinieri. Sul posto, oltre alle forze dell'ordine, sono arrivate 4 ambulanze e un'auto medica. "Non appena ricevuta la notizia il 112 ha attivato i soccorsi, sul posto si sono recate quattro ambulanze e un'automedica. I tre feriti da arma da fuoco sono stati portati rispettivamente al Gemelli, all'Umberto I e al Sant'Andrea, un'altra persona colta da malore al Pertini", fa sapere l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato. "Sul posto medici, infermieri e soccorritori che stanno seguendo tutte le operazioni", continua. La persona trasportata all 'Umberto I in codice rosso è una signora di circa 80 anni. A quanto si apprende da fonti ospedaliere, l'anziana sarebbe stata ferita al torace e si trova in camera operatoria.

E' in rianimazione con prognosi riservata invece la donna trasportata al pronto soccorso del Sant’Andrea in condizioni gravissime. "Sono state effettuate tempestivamente le indagini diagnostiche ai fini di una completa valutazione clinica e successivamente è stata posta indicazione al trattamento chirurgico - fa sapere la direzione sanitaria dell'Aou Sant'Andrea - L’intervento è terminato alle 13.45 e la paziente è stata trasferita in rianimazione con prognosi riservata".

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IL PORTO D'ARMI NEGATO - In passato Campiti aveva chiesto il porto d'armi ma gli era stato negato. Il no alla sua richiesta era arrivato grazie alle informazioni fornite dai carabinieri del luogo di residenza, che avevano riferito delle liti in corso con il consorzio.

"Sono stato stamattina sul posto, c'erano carabinieri e polizia al lavoro. E' una notizia tristissima, allarmante e sconcertante". Lo afferma all'Adnkronos Paolo Emilio Marchionne, presidente del municipio III Roma in cui ricade la zona di Fidene, teatro della sparatoria. "Siamo tutti sconvolti ed estremamente preoccupati - aggiunge Marchionne - c'è da augurarsi che possano essere aumentati i controlli rispetto a chi detiene armi in casa". La sparatoria è avvenuta mentre "era in corso la riunione di condominio nel dehors di un noto bar del quartiere, che fortunatamente era chiuso", aggiungendo che le persone ferite sono "tutte partecipanti alla riunione".

"Gli inquirenti ci daranno il quadro e accerteranno moventi", continua Marchionne. La dinamica "mi lascia intendere sia un fatto premeditato" perché "una persona che esce di casa per andare armata alla riunione di condominio evidentemente pensa di dover regolare il rapporto con i vicini di casa in questa maniera". Un fatto "legato alla follia e probabilmente ad armi che è bene non circolino - prosegue -. Capiremo e sapremo se questa persona aveva il porto d'armi, ma è evidente che, anche con il titolo giusto, ci sono armi date a persone che è bene non le abbiano".

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