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Ristoranti, regole Sardegna: '20 metri cubi a cliente'

Le regole della regione, in zona bianca, non piacciono a Confesercenti

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01 giugno 2021 | 14.33
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Le regole per i ristoranti stabiliti dalla Sardegna, zona bianca, non piacciono ai ristoratori che bocciano i criteri legati ai metri cubi -20 per ogni cliente- e al ricambio d'aria. I ristoranti, anche in zona gialla, possono accogliere clienti al chiuso a pranzo e a cena nel rispetto delle linee guida. Confesercenti Sardegna si schiera nettamente contro l'ultima ordinanza del presidente della Regione, Christian Solinas, definita dall’associazione, in una nota, "l’ennesima penalizzazione alle attività della ristorazione, che questa volta devono avere a che fare con calcoli matematici tra metri cubi e ricambi d’aria".

"In maniera del tutto creativa e senza alcun fondamento scientifico che avvalori tali obblighi inflitti dal Presidente Solinas - afferma Roberto Bolognese, presidente di Confesercenti -, l'ordinanza prevede che ‘le attività dei servizi di ristorazione, svolte da qualsiasi esercizio, anche al chiuso dovranno garantire il limite di presenze contemporanee non superiore ad una persona ogni 20 metri cubi d’aria ed un tasso di ricambio dell’aria non inferiore a 0,5".

Secondo Confesercenti, "ciò significherebbe, calcolatrice alla mano, che in un locale di 100 metri quadri e con tre metri di altezza, potranno essere occupati a tavola solo 15 posti. Tenuto conto che, sebbene il Presidente possa in caso di rischi effettivi porre delle condizioni, ma non ci sembra questo il caso, visto che siamo in zona bianca, poniamo seri dubbi sulla legittimità di questo atto".

"In nessuna altra Regione - sostiene ancora Bolognese -, nemmeno in zona gialla viene utilizzato un sistema così macchinoso e altamente penalizzante per un settore già duramente provato. Auspichiamo che si possa al più presto semplificare questa ennesima incombenza e che si possa fare riferimento unicamente a quanto stabilito dai protocolli di conferenza Stato-Regioni e adottate da apposita ordinanza dal Ministro Speranza. In ogni caso ci auguriamo che tale ordinanza non venga protragga oltre il 15 giugno".

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