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Rifiuti in Campania, Corte Ue condanna l'Italia a pagare 20 mln

Galletti: "Ora le sanzioni vanno pagate dalle stesse Regioni"

 (Infophoto)
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16 luglio 2015 | 15.41
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Maxi-multa della Corte di giustizia dell'Unione europea all'Italia a causa "dell'inesatta applicazione della direttiva 'rifiuti' in Campania. L'Italia è condannata a pagare una somma forfettaria di 20 milioni di euro e una penalità di 120mila euro per ciascun giorno di ritardo. Lo ha comunicato la Corte di Giustizia Ue.

Pronto l'intervento del ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti: "Ora la Campania deve attuare il suo piano sui rifiuti che ha presentato ormai qualche anno fa all’attenzione dell’Ue. Detto questo, noi a gennaio abbiamo approvato una norma che dice che le sanzioni che riguardano le Regioni vanno pagate dalle Regioni stesse. Mi pare un principio di equità". Galletti ha ribadito di "non voler scaricare le responsabilità", riconoscendo che "in questo anno il rapporto di collaborazione con Caldoro è stato positivo e ha portato alcuni risultati" e che "altrettanta disponibilità è data al nuovo presidente De Luca". "L’emergenza rifiuti campana - ha concluso Galletti - inizia 15 anni fa, noi in questo anno abbiamo semplificato molto l’attività di Regione e Comuni nel campo dei rifiuti, ma a fronte di Regioni che competono a livello europeo ce ne sono altre che non riescono a risolvere questo problema".

A far sentire la sua voce è stato il neogovernatore della Campania, Vincenzo De Luca: "Vengono fuori i nodi di questi 5 anni di gestione in Campania". "Sono al lavoro -ha assicurato De Luca - per risolvere il problema e recuperare la dignità". Ma l'ex Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ha ribattuto secco con un messaggio via Twitter: "De Luca faccia pagare a chi non ha fatto il suo dovere. Le carte dicono che la Regione Campania è l'unica in regola". "Paghi chi ha sbagliato", conclude Caldoro.

Per Massimo Paolucci, vice capodelegazione del Partito democratico al Parlamento Europeo, "l'Europa ha certificato il totale fallimento della Giunta Caldoro nella gestione dei rifiuti solidi urbani". Paolucci ha citato le date, "4 marzo 2010 e 14 gennaio 2014" nel corso delle quali "si è consumato il disastro, sentenziato oggi a Strasburgo, per i rifiuti in Campania. E' tutto scritto, nero su bianco, nel ricorso notificato a Palazzo Santa Lucia il 2 febbraio 2014". La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ha spiegato Paolucci, "oggi ha accolto il ricorso della Commissione Europea del 14 gennaio 2014 e ha condannato, seppur riducendone la richiesta di sanzione, l’Italia ad una multa di 20 milioni di euro, oltre a 120mila euro al giorno da qui alla risoluzione del problema, perché la Campania non si è conformata alle prescrizioni contenute in un’altra sentenza, del 4 marzo 2010, in materia di gestione del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani. Nulli o del tutto insufficienti sono stati, secondo la Commissione, i risultati ottenuti da Palazzo Santa Lucia su tutti e tre fronti dello smaltimento: discariche, termovalorizzatori e raccolta differenziata".

"Lo sciacallaggio politico della sinistra sulla vicenda della multa Ue è vergognoso ed è evidente che serve a nascondere le vere responsabilità politiche che non sono certo del governo regionale di centrodestra guidato dal presidente Caldoro, unico che ha fatto fino in fondo il proprio dovere" ha affermato il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale della Campania, Armando Cesaro. "Qualcuno vuole far dimenticare l’immagine delle loro montagne di rifiuti, quelle che hanno fatto il giro del mondo? Ricordo solo - ha aggiunto Cesaro - che è il Governo nazionale che ha la responsabilità dei commissari e che i Comuni avrebbero dovuto aprire gli impianti. La responsabilità sta tutta lì, in capo a chi ha fatto vincere la politica dei ‘no’ e della demagogia falso-ambientalista. Sono loro che devono pagare" ha concluso Cesaro.

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