L'ex presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana commenta: "Mi riservo di ricorrere al Consiglio di Stato"
Il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso presentato dal presidente 'destituito' dell'Asi Roberto Battiston, che aveva impugnato il decreto del 31 ottobre 2018, con il quale il ministro dell'Istruzione aveva disposto la revoca, con effetto immediato, dell'incarico di presidente dell'Asi. "È uscita la sentenza del Tar del 19 marzo, respingendo il ricorso contro le modalità della mia revoca dall'Agenzia Spaziale Italiana - ha scritto su Facebook Roberto Battiston - Lo spoils system senza motivazioni risulterebbe applicabile ai vertici di Enti di Ricerca pubblici. Mi riservo di ricorrere al Consiglio di Stato".
Nella sentenza il Tar del Lazio sottolinea che, "come chiarito dal Consiglio di Stato in più occasioni, il potere di intervento" non necessita "di una particolare e pregnante motivazione diversa da quella della esistenza di una nomina, che per il tempo ravvicinato alla fine della legislatura, implica, nella stessa considerazione della legge, la obiettiva inesistenza di una meditata e cosciente scelta fiduciaria imputabile al nuovo titolare del potere di indirizzo politico-amministrativo".
Questa motivazione, si legge ancora nel provvedimento, "in tale contesto di fiduciarietà e, quindi, di alta discrezionalità, ha come metro di espansione la ragionevolezza esteriore della eventuale ponderazione operata in concreto”.
Battiston ha anche impugnato la nomina di Piero Benvenuti a commissario straordinario dell’Asi e di Giovanni Cinque a subcommissario, decisa con decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 14 novembre 2018. Ma nella sentenza il Tar del Lazio sottolinea che "il ricorso è improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse".
"L’accertata legittimità del provvedimento di revoca impugnato, infatti, priva il professor Battiston di un interesse qualificato all’impugnazione della nomina del commissario straordinario, dal cui eventuale annullamento, infatti, non potrebbe trarre alcuna utilità", si legge ancora nel provvedimento.