La sindaca di Roma, Virginia Raggi, è stata assolta con formula piena dall’accusa di falso documentale per la nomina di Renato Marra alla direzione del dipartimento Turismo del Comune di Roma. Il giudice monocratico Roberto Ranazzi dopo 45 minuti di camera di consiglio ha assolto la sindaca perché il fatto non costituisce reato. Ieri il procuratore aggiunto Paolo Ielo aveva chiesto una condanna a 10 mesi con la concessione delle attenuanti generiche.
Alla lettura del dispositivo, Raggi si è commossa ed è corsa ad abbracciare gli avvocati e il marito. Le mani al viso, un pianto liberatorio e con loro un lungo abbraccio. Applausi in aula. "Questa sentenza spazza via due anni di fango politico. Vado avanti per la mia città e il movimento Cinque stelle" le parole della sindaca di Roma all’uscita dal tribunale.
"Ritengo che il giudice abbia valutato in modo positivo il quadro probatorio che abbiamo proposto. La sindaca Virginia Raggi non ha mai commesso un falso - ha detto l'avvocato Pierfrancesco Bruno, difensore di Raggi - Il fatto che è stato posto all'attenzione del giudice è stato evidentemente ritenuto assente di qualsiasi dolo". Mentre il pm Francesco Dall'Olio ha spiegato che si attendono "le motivazioni della sentenza per un eventuale appello".
Raggi ha commentato tutta la vicenda in un post su Facebook: "Assolta. Con questa parola il Tribunale di Roma, che ringrazio e rispetto per il lavoro svolto, ha messo fine a due anni in cui sono stata mediaticamente e politicamente colpita con una violenza inaudita e con una ferocia ingiustificata". "Due anni durante i quali, però - aggiunge - non ho mai smesso di lavorare A TESTA ALTA per i miei cittadini. Li ringrazio per il sostegno e l’affetto che mi hanno dimostrato". "Per i miei cittadini in questi due anni sono andata avanti. A testa alta. Ho fatto tutto - sottolinea - con correttezza e trasparenza nell’interesse di Roma, perseguendo gli ideali di giustizia nei quali credo fermamente. In questo momento ho mille pensieri ed idee che vorrei condividere. Umanamente è stata una prova durissima ma non ho mai mollato. Credo in quel che faccio; credo nel lavoro, nell’impegno costante, nel progetto che nel 2016 mi ha portato alla guida della città che amo follemente. Un progetto che finalmente può andare avanti con maggiore determinazione".
"Vorrei liberarmi in un solo momento - scrive Raggi - del fango che hanno prodotto per screditarmi, delle accuse ingiuriose, dei sorrisetti falsi che mi hanno rivolto, delle allusioni, delle volgarità, degli attacchi personali che hanno colpito anche la mia famiglia. Vorrei, soprattutto, che questo fosse un riscatto per tutti i romani, di qualsiasi appartenenza politica, perché il loro sindaco ce la sta mettendo tutta per far risorgere la nostra città". "Non provo rancore - prosegue la sindaca - nei confronti di nessuno. Mi auguro che quanto accaduto a me possa divenire una occasione per riflettere: il dibattito politico non deve trasformarsi in odio. Adesso vorrei che i cittadini, tutti, collaborassero alla rinascita di Roma. Rimbocchiamoci le maniche: da domani si torna al lavoro. Ancora più forti. Ringrazio i miei avvocati Pier Francesco Bruno, Emiliano Fasulo e Alessandro Mancori, i giudici e la procura per il lavoro svolto".
Poi in un tweet ha ringraziato per i "messaggi di affetto", con un post scriptum: "Dicono che in Tribunale sarei 'scoppiata in un pianto liberatorio'. Non è vero. Ad un sindaco uomo non lo avrebbero mai detto...". E in un'intervista al Tg1 ha spiegato di aver ricevuto un sms da Matteo Salvini e una telefonata dall'ex premier Matteo Renzi.
DI MAIO - "Contento di averti sempre difesa e di aver sempre creduto in te" scrive in un post su Facebook Luigi Di Maio, capo politico del movimento 5 Stelle, ricordando i "due anni di attacchi alla sindaca più massacrata di Italia". "La magistratura ha fatto il suo dovere e la ringrazio, ha solo seguito quello che andava fatto d’ufficio" sottolinea Di Maio. "Il peggio in questa vicenda - scrive il vicepremier in un durissimo attacco alla stampa - lo hanno dato invece la stragrande maggioranza di quelli che si autodefiniscono ancora giornalisti, ma che sono solo degli infimi sciacalli, che ogni giorno per due anni, con le loro ridicole insinuazioni, hanno provato a convincere il Movimento a scaricare la Raggi".
SALVINI - Per il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, l'assoluzione di Raggi "è una buona notizia, è giusto che i cittadini giudichino un’amministrazione non in base alle indagini che finiscono in nulla come in questo caso ma in base alla qualità della vita". "I romani giudicheranno l’amministrazione dei 5 Stelle in base a come è messa Roma. E giusto che non siano le sentenze e i magistrati a decidere chi governa e chi va a casa", afferma il vicepremier e leader della Lega. "Se la sentenza è questa ci sono state indagini che sono costate parecchio e che evidentemente partivano da un fondamento nullo. Da cittadino italiano e da amico di Roma sono contento che non sia una sentenza a porre fine un’amministrazione", aggiunge Salvini. "Sul fatto che a Roma si possa fare tanto di meglio e tanto di più ahimè questo sì. Da ministro sto cercando di fare l’impossibile per migliorare la qualità della vita dei romani", chiosa il leader della Lega.
Intanto, gli attivisti del Movimento 5 Stelle con un post su Facebook dalla pagina 'Sempre con Virginia' stanno promuovendo una manifestazione la "prossima settimana in piazza del Campidoglio per festeggiare una sindaca onesta come Virginia Raggi". "Presto - spiegano - avrete i dettagli".